Riforma della scuola. I sindacati, una parte dei professori, delle famiglie e degli studenti chiedono i posti ma non vogliono che si tocchi nulla della scuola della Gelmini. Quelli in piazza sono i docenti che non vogliono essere giudicati, che non vogliono aggiornarsi, che vogliono mantenere un comodo status quo senza competizione sul merito e sulla qualità della scuola. Tutti allo stesso livello, verso il basso necessariamente. Niente premialità per chi si dà da fare e così si può continuare a fare il necessario e magari per alcuni nemmeno quello…in ogni ufficio pubblico il dirigente valuta e premia.Da tanti anni ormai.
Perché nella scuola no? Anche il preside se sbaglia sarà sanzionato ma finalmente avrà responsabilità sull’andamento didattico e non solo della scuola. Assumiamo 100.000 precari. Facciamo il concorso per altri 60.000. Mettiamo miliardi di euro. Diamo i soldi per la formazione dei docenti. Diamo deleghe per incremento scuola dell’infanzia, per il diritto allo studio, per la riforma degli organi collegiali. Il premier per la prima volta nella storia della Repubblica dà priorità alla scuola e ci mette i soldi. ……ma i sindacati scendono in piazza. …qualcuno ce la deve proprio spiegare!