Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), su proposta del MIUR, ha sbloccato 10 milioni di euro a sostegno della ricerca.
Si tratta di residui sul 2013 del Fondo integrativo speciale per la ricerca (FISR), che vengono reinvestiti a favore soprattutto dei giovani.
I fondi vengono ripartiti finanziando tre aree di interesse strategico nazionale:
1. 3 milioni di euro vengono destinati per il potenziamento e il completamento dei Distretti tecnologici nazionali nelle aree di interesse strategico per il Paese. Si prevede infatti la costituzione di quattro nuovi distretti tecnologici a sostegno dei seguenti settori: energia, economia del mare, patrimonio culturale e Made in Italy. Trattasi di aggregazioni organizzate di partner pubblico-privati (fra cui imprese, università e istituzioni della ricerca), la cui azione è quella di sviluppare conoscenze e tecnologie altamente innovative nel proprio ambito e settore;
2. 6 milioni di euro serviranno per finanziare il progetto “PhD – Cibo e sviluppo sostenibile”, che sarà realizzato dalla Fondazione CRUI, in partenariato con Coldiretti e in collaborazione con il MIUR, per inserire i giovani dottori di ricerca nella filiera agroalimentare. In vista dell’EXPO 2015, il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione, si punta a favorire lo sviluppo di nuove figure professionali legate al Made in Italy agroalimentare nei settori imprenditoriale, dei servizi e della consulenza.
3. 1 milione di euro sarà, infine, la cifra destinata a sostegno di una Rete di studio e analisi sulla Social Impact Finance. Il MIUR finanzierà un bando di ricerca per lo studio e lo sviluppo di nuovi modelli di finanziamento per migliorare e innovare le politiche e i servizi sociali. La Rete di studio e analisi sulla Social Impact Finance, finanziata dal MIUR, avrà durata triennale e coinvolgerà una rete di soggetti pubblici e/o privati nell’individuazione e nello studio dei nuovi modelli di finanziamento.
Per saperne di più:
Dal Cipe risorse per infrastrutture, dissesto e Mezzogiorno