Questa mattina ho visitato il “Salone dell’Arte e del Restauro” alla Fortezza da Basso di Firenze, città con il più alto numero di restauratori d’Italia e del mondo.
Una grande vetrina dedicata a tutti gli operatori del settore che, condividendo esperienze e know-how, possono interagire e valorizzare la propria immagine con l’obiettivo di collaborare al consolidamento di un sistema ancora vivo nel nostro Paese: nella produzione di opere, nella formazione specialistica dei giovani e nei servizi per la conservazione, per il restauro e per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.
Un evento di portata internazionale, che vuole offrire concrete risposte alle esigenze del mercato mondiale dei beni culturali. Quest’anno, infatti, il Salone si svolge in contemporanea e in partnership con la 18^ Assemblea Internazionale dell’ICOMOS, International Council on Monuments and Sites, il più importante raduno triennale con 1500 delegati internazionali, che si confronteranno sul tema “Heritage and Landscape as Human Values”.
Più di 80 gli stand presenti, con oltre 160 espositori e 20 mila visitatori, a sottolineare come il mondo dell’arte sia un tesoro culturale che appartiene a tutti noi.
Significativa la presenza dei giovani restauratori e degli studenti, sia italiani che stranieri, che ogni mese frequentano corsi di arte e cultura italiana presso i numerosi istituti per il restauro presenti a Firenze e su tutto il territorio nazionale.
Sono onorata che la mia città abbia ospitato un evento così importante anche in vista dell’imminente Expo di Milano, a sottolineare il legame tra turismo di qualità, cultura e amore per la propria storia che questo settore riesce a sviluppare.