Innovare la pubblica amministrazione si può, a partire dalla riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato, la riforma della dirigenza, la semplificazione di norme e di procedure la cui lentezza efarraginosità grava sui cittadini e sul “sistema Paese” nel suo complesso. Dopo anni di discussioni, si fa sul serio.
A seguito del lavoro nelle Commissioni competenti e dei pareri espressi (anche della 7°, di cui sono componente) approda in Aula questa settimana il Disegno di legge delega che riguarda la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, predisposto dopo le consultazioni pubbliche e l’acquisizione di documentazione presentata da numerosi soggetti nel corso delle audizioni.
L’obiettivo è quello di semplificare l’organizzazione della Pubblica Amministrazione nei suoi rapporti con i cittadini, le imprese e gli stessi dipendenti. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge delega, il Dipartimento della funzione pubblica deve definire modelli di rilevazione dei procedimenti con la descrizione di tutte le fasi dei procedimenti, l’indicazione degli uffici responsabili e dei soggetti che sono coinvolti nel procedimento, i termini e la durata media, se siano o meno digitalizzati, le eventuali sovrapposizione di competenze e le ipotesi di semplificazione. Sono previste deleghe al Governo per modificare la disciplina di:
- Presidenza del Consiglio
- ministeri
- agenzie governative nazionali
- enti pubblici non economici
- Camere di Commercio
Altre deleghe per la revisione della disciplina in materia di dirigenza pubblica e di valutazione dei rendimenti dei pubblici uffici. Inoltre, le amministrazioni pubbliche devono:
- adottare misure organizzative per rafforzare il telelavoro,
- stipulare convenzioni con asili nido,
- provvedere, anche con accordi con altre amministrazioni pubbliche, a servizi di supporto alla genitorialità, aperti durante i periodi di chiusura scolastica
In particolare, è previsto un finanziamento per gli anni 2014/2016 di uno specifico Fondo (ai sensi dell’art.596 del codice dell’ordinamento militare) per la realizzazione di asili nido presso caserme del Ministero della difesa in via di dismissione. Questi asili saranno accessibili prioritariamente aifigli minori di dipendenti delle amministrazioni pubbliche e anche ai bambini che non trovano collocazione in una struttura pubblica comunale, pur non essendo i genitori dipendenti pubblici.