Concordo pienamente con l’appello lanciato dagli europarlamentari Costa, Toia e Benifei contro le violenze e i massacri in Iraq. Bisogna lavorare con la comunità internazionale per affrontare subito questa emergenza umanitaria.
I tre eurodeputati PD inviano un’interrogazione parlamentare urgente all’Alto Commissario e una lettera al Presidente del Parlamento Europeo dai i tre eurodeputati PD.
Bruxelles, 9 agosto 2014 – Un forte pronunciamento del Parlamento Europeo contro le violenze in corso ad opera di ISIS in Iraq e un intervento dell’Alto Rappresentante per la Politica Esteria UE per adottare misure di protezione e sostegno umanitari alle minoranze, richiamare la comunità internazionale al coordinamento degli sforzi e sollecitare all’Aja un mandato di cattura internazionale per il leader jihadista Abu Bakr Baghdadi.
Queste le principali richieste inoltrate con urgenza oggi dai deputati PD Silvia Costa, Patrizia Toia e Brando Benifei e all’Alto Commissario Catherine Ashton e al presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz.
“Siamo ormai di fronte ad una vera catastrofe umanitaria, con oltre 200mila a persone in fuga dal Nord dell’Iraq – hanno spiegato i tre eurodeputati – persecuzioni, esecuzioni di massa a atrocità contro le comunità cristiane e altre minoranze in transito verso il Kurdistan e la Turchia”.
In questi ultimi 11 anni – ha detto Costa – sono fuggiti dall’Iraq oltre due terzi dei 2 milioni e mezzo dei componenti la comunità cristiana per l’impossibilità di praticare la loro fede e per le continue minacce divenute persecuzioni ed esecuzioni di civili e religiosi. Le case dei cristiani sono marchiate, le chiese distrutte come anche le moschee sufite: violenze di fronte alle quali abbiamo il dovere di agire”.
Atrocità confermate dai ripetuti appelli di questi giorni, come quelli della Croce Rossa internazionale, dell’arcivescovo caldeo di Kirkuk Sulavamanivah, dell’inviato dell’ONU a Baghdad, Nickolay Mladenov, dell’UNICEF, l’OIM, dell’UNHCR e di Medici Senza Frontiere, che ha lanciato l’allarme medico-sanitario conseguente il bombardamento degli ospedali.