La mia lettera a Repubblica, edizione fiorentina

La mia lettera a Repubblica, edizione fiorentina

Migranti, le regole dell’accoglienza

Caro Direttore,

ogni giorno nuovi morti asfissiati o annegati. Persone che rischiano la vita per sfuggire alla violenza o alla morte certa per le guerre nei loro Paesi, in Africa, in Siria, in Afghanistan.E’ vero, il sistema di soccorso e di accoglienza predisposto dal Governo è messo a dura prova e lo sarà ancora di più nella stagione estiva dove le “partenze” dalla Libia saranno favorite dal bel tempo.La missione “Mare nostrum” impegna fortemente il Governo, ma è ormai evidente che ad essa deve essere unita un’iniziativa, senza alcun dubbio coordinata dall’Europa, che veda l’apertura di centri di accoglienza sulle coste libiche per valutare con immediatezza chi abbia diritto ad essere riconosciuto come richiedente asilo. In quel preciso momento non dovrà più essere costretto ad imbarcarsi foraggiando gli scafisti, ma sarà una persona titolare di un diritto, il diritto ad aver salva la vita.E’ di questi giorni il Piano di accoglienza sottoscritto fra Governo,Regioni ed Enti locali.
Il Piano verte su tre punti:

  1. rendere più veloci, da parte della Questura, le procedure di identificazione e di verbalizzazione delle richieste di asilo
  2. accelerare i tempi di esame delle richieste da parte delle Commissioni territoriali per poter avviare nel più breve tempo possibile i percorsi di integrazione sociale e autonomia
  3. sostenere e potenziale il sistema di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati.

 

Le Regioni dovranno preoccuparsi di individuare nuovi luoghi idonei, come, per esempio, caserme dismesse; i Comuni, invece, in collaborazione con il Terzo settore, dovranno proseguire i percorsi di accoglienza ed integrazione già attivati con successo.

Sono proprio le storie di successo che non vengono raccontate nei media. Per esempio, in provincia di Firenze, a Firenzuola, i rifugiati, dopo un periodo di apprendimento della lingua italiana e di formazione professionale, lavorano per un’industria di alta moda; a Borgo San Lorenzo, i richiedenti asilo con bambini sono accolti, per un periodo di tempo, al Villaggio La Brocchi – una struttura di eccellenza – ed inseriti in un percorso lavorativo che permetterà anche l’autonomia abitativa. Le buone pratiche ci sono e, mediante l’utilizzo dei nuovi Fondi Europei destinati all’integrazione, dovranno essere ancora di più sviluppate in collaborazione con la cooperazione sociale, per attivare un sistema virtuoso, necessario per migliorare l’accoglienza, accrescere il livello di integrazione e per prevenire tensioni sociali.