Il programma della BCE per rivitalizzare l’economia dell’eurozona

Il programma della BCE per rivitalizzare l’economia dell’eurozona
A fine luglio 2012, nell’ormai storico discorso di Londra, il Presidente della BCE Mario Draghi pronunciò la frase simbolo del salvataggio dell’Eurozona:  “The ECB is ready to do whatever it takes to preserve the Euro. And believe me, it would be enough.”

In quel momento la crisi sembrava inarrestabile, con i bond italiani e spagnoli fuori controllo e le spinte centrifughe che a molti ormai parevano inarrestabili. La ferma presa di posizione della Banca Centrale Europea (concretizzata nei programmi straordinari di LTRO e OMT) pose fine alla speculazione che rischiava di distruggere per sempre il sogno di un’Europa unita.
Oggi, due anni più tardi, in una situazione ancora difficile, di fronte ad uno scenario di bassa crescita e bassa inflazione prolungata che rischia di compromettere la tenuta di lungo periodo dell’Unione, la Banca Centrale Europea fa sentire nuovamente la sua voce col Presidente Draghi che presenta un programma sostanziale per rivitalizzare l’economia dell’eurozona. Queste le azioni concrete:
 – Lancio del programma TLTRO (Target Long Term Refinancing Operation) per un valore di 400 miliardi di euro. Prestiti alle banche (fino a 4 anni) a tasso molto basso (10 basis point in più del tasso principale BCE, vicino allo 0%) condizionati al re-investimento da parte di questo in credito alle imprese. Questo tipo di “prestito condizionato” era stato usato nel 2012 dalla Banca d’Inghilterra per scopi analoghi, il cosiddetto “Funding for lending”, con ottimi risultati.
– Abbassamento del tasso di rifnanziamento principale BCE di 10 basis point, da 0,25% a 0,15%
 
– Abbassamento del tasso di deposito da 0% a -0,1%. Questa misura non ha precedenti fra le grandi banche centrali mondiali; in sostanza adesso le banche che terranno la liquidità “parcheggiata” presso la BCE saranno costrette a pagare una tassa pari allo 0,1%, ulteriore stimolo non convenzionale al pompaggio di liquidità dalle banche all’economia reale
– Spinta sulla preparazione dei metodi di acquisto di ABS (Asset Backed Security) direttamente sul merccato – questa misura porterebbe all’acquisto diretto da parte della BCE di titoli sul mercato, portando quindi ad una iniezione diretta di liquidità nel sistema (così come sta facendo la Federal Reserva americana). Si apre quindi la possibilità concreta che nei prossimi mesi la BCE entri direttamente sui mercati.
Dal punto di vista politico, Draghi si trova in questo momento in una posizione ottimale per superare le resistenze (soprattutto tedesche): il mandato della BCE prevede infatti che il tasso di inflazione dell’eurozona si debba trovare poco sotto il 2%, dunque queste misure espansive sono più che giustificate. A questo si aggiunga come le recenti elezioni hanno mostrato la forte crescita dei partiti anti-europeisti, legata alla persistente crisi nei paesi periferici. Segnale che, nelle parole dello stesso Draghi in conferenza stampa, deve indurre “profonda riflessione”.
Dunque, dopo il celeberrimo “Whatever it takes”, Draghi si trova ancora una volta ad essere perno, anche in prospettiva, delle aspettative di crescita dell’economia dell’eurozona. Per dirla con le sue parole: “We think it’s a significant package. Are we finished? The answer is no.”
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