[Intervento su L’Unità – 21 maggio 2014]
DA VENTI ANNI CI LAMENTIAMO DI UNO DEGLI ORRORI PEGGIORI CHE LA POLITICA CI POSSA OFFRIRE: LE LEGGI COSÌ DETTE AD PERSONAM, leggi cioè pensate e approvate nell`interesse di una sola persona: Silvio Berlusconi ne è stato un maestro insuperabile, con gravi ed evidenti danni al funzionamento della giustizia e non solo. Ora stiamo facendo un ulteriore passo. Dalle leggi si passa alla Costituzione ad personam. L`autore in questo caso è Beppe Grillo e i suoi replicanti. I quali si dichiarano costantemente difensori della nostra bella Costituzione, tranne poi violarla nella forma e soprattutto e nella sostanza.
I «grillini», con un vezzo di finta umiltà, si autodefiniscono «portavoce» e non parlamentari. E qui c`è la prima pesante violazione. La nostra Costituzione dice a chiare lettere che i parlamentari sono eletti «senza vincolo di mandato», cioè non devono rispondere dei loro atti e delle loro opinioni, anche perché il nostro Parlamento non rappresenta il popolo italiano ma è il popolo italiano. Inoltre non c`è neppure un vincolo territoriale, visto che ogni parlamentare rappresenta l`intera nazione. Non contenti di questa bravata costituzionale, i «grillini» propongono anche una sanzione pecuniaria per chi non rispetta il mandato. E perfino una norma per l`esclusione del parlamentare che non sia obbediente. Ipotesi che si accoppiano alla proposta che fece Silvio Berlusconi quando sostenne la necessità di far votare in Parlamento solo i capigruppo e non tutti i parlamentari. C`è una grande sintonia nella volontà di svilire e rendere servile il Parlamento.
E quando cambiano idea i capi chi li butta fuori? Grillo ha espulso gente per essere andata in tv e ora è andato a fare salotto da Vespa: chi lo espelle? E la proposta di dividere l`Italia in tre parti era nel programma dei 5 Stelle? E se non c`era, Grillo va espulso?
In realtà sono persone che hanno un forte sentimento da autocrate, da capo indiscusso e senza controllo: gente che unifica il potere legislativo, esecutivo e giudiziario in se stessi. Una bella schiera di democratici.
Rosa Maria Di Giorgi