« A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare? »
E Pippo Fava lottò sempre, fino a quella sera di trent’anni fa in cui la mafia decise di ucciderlo per ridurre al silenzio le parole di un giornalista scomodo e punirne l’insubordinazione.
Il ricordo di un uomo ostinato e perbene, simbolo della coscienza civile e culturale della Sicilia e dell’Italia intera, nutra la nostra memoria collettiva e l’agire di ognuno.