Le donne della Giunta e del Consiglio aderiscono alla petizione contro i femminicidi promossa da Se Non Ora Quando.

Già 20mila le sottoscrizioni in tutta Italia
Le donne della giunta e del consiglio comunale aderiscono alla petizione “Mai più complici” promossa dal Comitato nazionale Senonoraquando contro i femminicidi. Sono già 20mila  le sottoscrizioni rivolte alla società civile, al Parlamento e al Consiglio dei Ministri, a cui da oggi si aggiungono anche quelle degli assessori Cristina Giachi, Rosa Maria Di Giorgi, Caterina Biti, Stefania Saccardi, Elisabetta Meucci e le consigliere Maria Federica Giuliani, Susanna Agostini, Claudia Livi, Tea Albini, Cecilia Pezza, Lucia Matteucci, Stefania Collesei, Francesca Chiavacci, Bianca Maria Giocoli, Ornella De Zordo.
(lb)

Ecco la petizione

Petizione MAI PIU’ COMPLICI
A:Società civile, Parlamento, Consiglio dei Ministri
Mai più complici Cinquantaquattro. L’Italia rincorre primati: sono cinquantaquattro, dall’inizio di questo 2012, le donne morte per mano di uomo. L’ultima vittima si chiama Vanessa, 20 anni, siciliana, strangolata e ritrovata sotto il ponte di una strada statale. I nomi, l’età, le città cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle donne a ucciderle. Le notizie li segnalano come omicidi passionali, storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti marginali e il linguaggio le uccide due volte cancellando, con le parole, la responsabilità. E’ ora invece di dire basta e chiamare le cose con il loro nome, di registrare, riconoscere e misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze, donne uccise nell’indifferenza. Queste violenze sono crimini, omicidi, anzi FEMMINICIDI. E’ tempo che i media cambino il segno dei racconti e restituiscano tutti interi i volti, le parole e le storie di queste donne e soprattutto la responsabilità di chi le uccide perché incapace di accettare la loro libertà. E ancora una volta come abbiamo già fatto un anno fa, il 13 febbraio, chiediamo agli uomini di camminare e mobilitarsi con noi, per cercare insieme forme e parole nuove capaci di porre fine a quest’orrore. Le ragazze sulla rete scrivono: con il sorriso di Vanessa viene meno un pezzo d’Italia. Un paese che consente la morte delle donne è un paese che si allontana dall’Europa e dalla civiltà. Vogliamo che l’Italia si distingua per come sceglie di combattere la violenza contro le donne e non per l’inerzia con la quale, tacendo, sceglie di assecondarla.

Comitato promotore nazionale Senonoraquando, Loredana Lipperini, Lorella Zanardo-Il Corpo delle Donne