Preoccupazione per il responsabile regionale dell’Anci per l’istruzione: «Sì alla razionalizzazione delle spese del Ministero. No a nuove riduzioni delle risorse per l’educazione»
«Siamo ben contenti se la spending review permetterà la riduzione degli sprechi e la razionalizzazione delle spese dei Ministeri. La preoccupazione nasce dall’ipotesi che il Governo Monti e i nuovi tecnici ingaggiati di recente possano considerare la scuola come una realtà dove affondare il ‘bisturi’ per realizzare risparmi». Lo dicono gli assessori all’istruzione della Toscana riuniti questo pomeriggio a Firenze con la responsabile regionale dell’Anci per la scuola Rosa Maria Di Giorgi per esaminare le questioni relative all’apertura del nuovo anno scolastico.
«L’istruzione e la formazione – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – sono già state oggetto di ‘risparmi’ devastanti che hanno già compromesso un settore fondamentale del nostro Paese. I tagli alla scuola non sono stati affatto indolori e hanno mandato in affanno l’ intero sistema. Il Governo segue una strada giusta se l’obiettivo è quello di razionalizzare e snellire la struttura centrale attraverso la riduzione del 50% di spese per fitti passivi e gestione degli immobili».
«Resta però difficile capire come si potrà ottenere risparmi dai tagli alle spesa – ha proseguito la responsabile regionale dell’Anci per la scuola – quando le risorse sono state così ridotte che in questi mesi i Comuni, e qualche volta persino le famiglie, sono dovuti intervenire per provvedere a quanto necessario. Dalla stampa si apprende che nel consiglio dei ministri è stata presa in considerazione ‘la razionalizzazione dei distacchi e comandi del personale’ nell’ottica di ‘riequilibrio della rete scolastica regionale e della proporzione tra docenti e classi di alunni’. E’ probabile che in alcuni distretti scolastici si possa procedere ulteriormente alla razionalizzazione della distribuzione degli insegnanti ma in molti casi si rischia di aggravare ulteriormente la situazione: già negli anni scorsi le scelte ministeriali hanno portato in diverse classi ad un rapporto insegnante-allievi oltre il limite della efficacia didattica».
«Nella scuola – hanno ricordato gli assessori toscani – si deve investire in strutture, perché in molti casi ci troviamo a gestire un patrimonio edilizio fatiscente e talvolta fuori dalle norme di sicurezza. Da questo punto di vista sarà essenziale allentare i vincoli imposti dal ‘patto di stabilità’ per consentire alle amminstrazioni locali di poter investire i soldi che hanno a disposizione. In questo modo sarà possibile migliorare e rinnovare le stretture in tempi ragionevoli».
«Bisogna abbattere una concezione sbagliata – ha concluso Rosa Maria Di Giorgi – secondo la quale la scuola è solo una spesa. La verità è piuttosto un’altra: l’educazione è la prima forma di investimento nelle nuove generazioni. E’ qui che si formano le nuove classi dirigenti. Migliore sarà la scuola e migliori saranno le donne e gli uomini che, un giorno, dovranno modellare il futuro del nostro Paese». (fn)