«La qualità è un punto di riferimento per tutti i nostri servizi. E di questo dobbiamo rendere merito anche ai tanti lavoratori delle cooperative sociali che si impegnano tutti i giorni per garantirla». E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi intervenuta, questa mattina all’Istituto degli Innocenti, al seminario di Studi ‘Qualità del nido e autoformazione riflessiva – I risultati di una ricerca nei nidi gestiti dalla Cooperativa Arca’.
Il seminario rappresenta la fase conclusiva di un percorso di ricerca che la cooperativa Arca ha realizzato con la supervisione del professor Enzo Catarsi e il coinvolgimento del dipartimento di scienze dell’educazione dell’università di Firenze. Il progetto, avviato nel 2010, ha visto coinvolti, in una rilevazione della qualità erogata, 34 servizi alla prima infanzia gestiti dalla cooperativa.
Per la rilevazione è stato utilizzato il nuovo sistema di valutazione dei nidi e dei servizi educativi integrativi predisposto dalla Regione Toscana come aggiornamento del precedente manuale per la valutazione della qualità nei servizi alla prima infanzia.
«Il sistema fiorentino dei servizi alla prima infanzia – ha ricordato l’assessore Di Giorgi –, nel quale si fondono pubblico e privato, funziona molto bene. Lo vediamo anche dai monitoraggi periodici con le famiglie, dove il gradimento è estremamente alto sia per i nidi a gestione diretta, che per quelli in appalto e in convenzione. In alcuni casi le valutazioni ottenute da quelli gestiti dalle cooperative sociali risultano anche più alti».
«Il nostro impegno – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – deve essere quello di garantire alle famiglie e alle donne che lavorano di sviluppare i servizi, mantenendone l’eccellenza che ci contraddistingue. Questo comporta delle scelte obbligate, imposte dal ‘patto di stabilità’ e dai vincoli delle ultime normative che ci impediscono di assumere personale. Non è un caso se siamo impegnati in un confronto serrato con il ministero anche per riuscire a garantire le sostituzioni alle scuole dell’infanzia comunali. Lo dovrebbero comprendere bene i sindacati e le rappresentanze sindacali comunali quando si oppongono in maniera pregiudiziale ai nidi aziendali o alla necessità di esternalizzare i servizi».
«Per abbattere le liste di attesa – ha concluso l’assessore all’educazione – andremo ad aprire tre nuovi nidi comunali: ex Meyer, San Salvi e Santa Maria a Coverciano. Saranno strutture affidate alle cooperative sociali proprio per l’impossibilità di assumere nuovo personale, ma sempre con la consapevolezza che queste garantiscono un servizio di altissima qualità e con personale ben formato. Un altro importante tassello sarà rappresentato dai nidi aziendali, in cui una parte dei posti sarà riservata ai bambini delle liste di attesa comunali. Le grandi democrazie si giudicano anche dal livello dei servizi per l’infanzia, che sono uno degli indicatori principali del grado di civiltà raggiunto». (fn)