Questo il testo dell’intervento dell’assessore Rosa Maria Di Giorgi:«Le sortite di alcune parlamentari e di consiglieri comunali in merito al cimitero dei feti mi spingono a sottolineare che è noto come tale area esiste a Trespiano dal 1996 e che si tratta di un luogo dove i genitori possono chiedere di seppellire i bambini nati morti. Niente di più. Non c’è alcun attacco alla laicità, né alla legge sull’aborto, ma solo il riconoscimento di una sensibilità, nel rispetto di quelle donne che avrebbero voluto un figlio e che purtroppo lo hanno perso. Nulla a che vedere con offese alle quelle donne che hanno invece liberamente scelto di interrompere la gravidanza. I fatti sono così evidenti e chiari a tutti che davvero meraviglia una tale grossolana strumentalizzazione, volta solo a stravolgere la realtà delle cose. Il senso della laicità non ha niente a che fare con tutto questo, anzi proprio in nome di questo principio deve essere riconosciuto il diritto di poter ricordare un bambino voluto e non nato. Il resto sono solo polemiche pretestuose che rivelano la poca conoscenza dei fatti (sono già oltre mille i bambini non nati sepolti in quel luogo) e una scarsa memoria della recente storia amministrativa del nostro Comune. Viene da pensare che tutto questo sia dovuto a un accecamento ideologico da parte di taluni consiglieri comunali e, probabilmente, ad una progressiva perdita di contatto con il territorio e con i problemi e i drammi quotidiani delle persone in carne ed ossa da parte di alcuni parlamentari. Effetto palese di un sistema elettorale che recide ogni rapporto fra eletto e cittadini, legame che invece dovrebbe essere basato sul contatto stretto con le persone e con i fatti della città. Un rapporto che non può essere saltuario e intermittente, ma deve nascere dalla condivisione di sensibilità e dalla conoscenza delle cose».