Nelle scuole si insegna a capire l’arte contemporanea.

Gli studenti delle secondarie di primo grado protagonisti del progetto didattico promosso da Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze e assessorato all’educazione
Damien Hirst e Jeff Koons. Ma anche Michelangelo Pistoletto, Maurizio Cattelan, Sandro Chia e Bill Viola. L’arte contemporanea entra nelle scuole. Stavolta non attraverso le pagine dei libri, ma anche con la presenza fisica dei lavori degli artisti. Perché l’ obiettivo richiesto agli studenti non è quello solo quello di imparare a ‘vedere’ le opere, ma di realizzarle.
I maggiori artisti attivi dalla metà degli anni Settanta saranno dunque i protagonisti de ‘Impariamo a leggere l’arte contemporanea’ il progetto didattico promosso dalla Biennale di Firenze e assessorato all’educazione dedicato agli studenti delle scuole secondarie di primo grado della città con l’intento di avvicinare i ragazzi alla lettura delle opere contemporanee. Vi parteciperanno circa 200 ragazzi delle scuole Calvino, Carducci, Pirandello e Gramsci
Il progetto, presentato questa mattina a Palazzo Vecchio dall’assessore Rosa Maria Di Giorgi e da Stefano Francolini, direttore artistico della Biennale di Firenze 2011, si articolerà in più fasi: in novembre Francolini terrà delle lezioni nelle classi che hanno aderito al progetto. La mattina del 5 dicembre, invece, i ragazzi faranno una visita guidata all’interno della mostra alla Fortezza da Basso: sono oltre 600 gli artisti provenienti da più di 70 nazioni che esporranno le loro opere a Firenze. (http://www.florencebiennale.org/biennale11.php).
Il percorso sarà selezionato scegliendo artisti rappresentativi dei vari paesi del mondo. A conclusione della visita, nella zona teatro della mostra sarà illustrato il concorso per il quale tutte le classi sono invitate a lavorare su un’opera che sarà valutata dalla giuria della Biennale. Quella vincitrice sarà poi esposta nell’edizione del 2013.
In quell’occasione il comitato scientifico e l’assessore Di Giorgi consegneranno il disciplinare agli insegnanti. I lavori realizzati dalle classi dovranno poi essere consegnati entro aprile e a maggio ci sarà la premiazione finale.
«L’espressione artistica che un’opera porta con sé non sempre è di facile comprensione – ha sottolineato Stefano Francolini – soprattutto in contesti dove la presenza di capolavori di notevole rilevanza storica abitua l’osservatore a linee e forme classiche».
«L’arte non serve solo ad attirare il turismo – ha sottolineato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – ma è anche un modo per investire sulla crescita dei nostri giovani, uno strumento per conoscere, farli crescere e sviluppare la loro creatività. Bisogna educare le nuove generazioni a ‘vedere’, a cogliere la bellezza anche di un quadro astratto. Basta con i bambini che crescono con la vista annebbiata dai mostri dei cartoni animati e dei giochi elettronici: se non insegniamo loro l’importanza del bello e dell’arte oggi, domani non sapranno rispettarli e coltivarli».
«La cultura in generale, e l’arte contemporanea in particolare – ha concluso l’assessore Di Giorgi – sono prima di tutto benessere. In una città dove i nostri giovani si appassionano all’arte e alla musica, dove teatri, cinema, biblioteche e librerie, musei sono pieni, la gente vive meglio». (fn)

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