Presentato dall’assessore Di Giorgi e dal rettore Tesi i corsi del 30° anno accademico
Sono fuori, ‘out’, esclusi dalla tecnologia, da internet, dalla rete. L’innovazione non gli appartiene, in inglese sanno dire a malapena ‘bye bye’, non hanno idea di cosa sia un motore di ricerca. Eppure possono e vogliono imparare e anche se hanno superato i 60 anni pensano d’essere ancora in tempo per farlo. Una formazione a 360 gradi, per fornire una cultura allargata e alla portata di tutti, per diffondere un sapere al di fuori dei canali tradizionali. E’ l’idea su cui si fonda l’università dell’età libera, nata dalla collaborazione tra amministrazione comunale e Università di Firenze, che collabora da anni anche con altri enti istituzionalmente preposti all’insegnamento o alla formazione: la ‘Scuola di Musica di Fiesole’, il liceo statale di Porta Romana e il ‘Centro d’Arte Grafica Il Bisonte’.
I corsi per il 30° anno accademico, che saranno tenuti da docenti universitari e da cultori della materia con specifico incarico professionale, sono stati presentati questa mattina a Palazzo Vecchio dall’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, dal rettore Alberto Tesi, il professor Paolo Marcellini, presidente del comitato scientifico, e dal dottor Gian Piero Luchi, in rappresentanza dell’Inpdap: grazie al contributo dell’istituto nazionale di previdenza dei dipendenti pubblici i pensionati di questo ente godranno anche quest’anno di una riduzione di 20 euro sulla prima quota di iscrizione ai corsi di ascolto.
Il programma offerto agli iscritti (2413 in totale nel 2010-2011 dei quali 371 ‘matricole’) è molto ricco e articolato: 54 corsi e 22 laboratori.
Sono otto le aree: biomedica; giuridica, storica e economica; letteraria e filosofica; musicale; scientifica; delle scienze umane; dello spettacolo; storico-artistica.
I corsi monografici sono di 10 e 20 ore e le lezioni durano 2 ore ciascuna. I singoli laboratori hanno durata da 20 ore ad un massimo di 50.
Per i corsi si va dalla bioetica alla storia economica passando dalla filosofia, dall’astrofisica, dalla matematica e il diritto. Senza dimenticare l’antropologia, la storia dell’arte e dello spettacolo. Ma la formazione permanente offre di tutto. Dal corso di lingua a quello di teatro, da quello di scrittura creativa a quello di informatica, e tutti sanno quanto oggi sia importante saper usare un computer. Quest’anno ci sarà persino un nuovo laboratorio di ‘ricerca in archivi’. Ma anche un corso per imparare a gestire un giardino, un orto e un terrazzo senza prodotti chimici, in maniera sostenibile; uno sull’alimentazione ‘a tavola coi nonni’; quello dal titolo ‘Anche gli scienziati dicono bugie: perché e come (per fortuna raramente) la scienza imbroglia’ e quello per imparare ‘come utilizzare la matematica per difendere i propri risparmi’.
«Molte persone rimangono nel mondo dell’ istruzione i primi venti anni della loro vita – ha sottolineato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – parecchi i primi venticinque e passa: asilo, scuola, università. Nei successivi trenta, quaranta anni, gli anni dell’ attività lavorativa, i rapporti con l’ istruzione si diradano, a parte formazione professionale, aggiornamento, riconversione; solo una fetta li mantiene, nel tempo sbrigativamente definito libero. Ma il segmento più importante e consistente per l’educazione permanente è rappresentato dagli anziani, cioè dalle persone dai sessant’ anni circa, quando si lascia il lavoro, in poi. Per altri venti, venticinque anni, mediamente».
«E’ importante che tutti, oggi, continuino a porsi domande, a seguire la loro curiosità. Il compito principale dell’università dell’età libera è proprio rispondere a questa esigenza di conoscenza – ha rilevato il rettore Tesi – questa iniziativa, inoltre, permette di aprirci sempre di più alla città e al territorio: grazie al grande patrimonio di competenze dell’ateneo si cerca di far comprendere meglio quanto sia importante e ricca la nostra istituzione e, quindi, come sia fondamentale preservarla».
«E’ sull’educazione che si gioca il futuro della nostra società – ha aggiunto l’assessore Di Giorgi – un paese che non investe in cultura e istruzione è un paese che non pensa al futuro e al benessere dei suoi cittadini. C’è un segmento della società molto importante che non si rassegna a vedersi coetanei davanti a una televisione, pubblica o privata che sia, sempre più diseducativa. Uomini e donne alla ricerca di uno stile di vita sano e corretto, che hanno bisogno sempre dell’istruzione. I traguardi, anche quelli culturali, devono essere disseminati lungo tutto l’ arco della vita. Anziani più attivi e istruiti sono una grande risorsa per un paese civile».
Le iscrizioni sono aperte dal3 ottobre fino al 31 gennaio.
Quest’anno abbiamo sono state mantenute le stesse quote di iscrizione ma è stata data la possibilità di scegliere subito in prima iscrizione 60 ore di corsi.
Accanto ai corsi, l’ università dell’età libera offre una serie di iniziative che coniugano momenti di socializzazione con la cultura come i ‘percorsi all’aria aperta’ che prevedono, da metà aprile a metà giugno, una serie di passeggiate nei dintorni di Firenze e si avvale della collaborazione di volontari; un programma di visite guidate ai musei e al patrimonio artistico di Firenze e dintorni, organizzato e realizzato in stretta collaborazione con la soprintendenza e la sezione didattica del polo museale di Firenze.
Sono state infine attivate agevolazioni per gli iscritti, quali riduzioni sul costo dei biglietti e/o serate dedicate agli iscritti ed è in vigore l’accordo con il centro linguistico d’ateneo per l’accesso dei nostri iscritti ai corsi di lingue straniere con le stesse quote degli studenti dell’università di Firenze. (fn)