«L’amministrazione si appresta a fare una serie di scelte importanti i cui effetti sono, a quanto pare, sfuggiti a qualcuno». Così l’assessore all’educazione replica alle dichiarazioni dei rappresentanti di Cobas e Usb (Unione sindacale di base) del Comune.
«Il passaggio dell’Isis Leonardo da Vinci allo Stato – ha ribadito l’assessore all’educazione – consolida la possibilità di scendere sotto la soglia del 40% di spese per il personale, prevista dalla manovra Tremonti. Ciò significa che l’amministrazione potrà assumere, sempre compatibilmente con le risorse in bilancio, un numero di persone pari al 20% di quante ne andranno in pensione. E’ bene ricordare ancora una volta che si tratterà, al massimo, di 40-50 dipendenti, se i dati relativi al turn over saranno gli stessi del 2010, che potranno essere destinati alla polizia municipale, all’istruzione e ad altri servizi comunali».
«Cobas e Unione sindacale di base – ha spiegato Rosa Maria Di Giorgi – dimenticano poi un aspetto fondamentale, ovvero che le nuove misure anticrisi del Governo Berlusconi implicheranno ulteriori, dolorosi, tagli al bilancio comunale. Per il suo welfare, quindi, l’amministrazione dovrà orientarsi sempre più verso un’organizzazione che determini un contenimento della spesa anche attraverso l’affidamento di servizi e mantenendone il numero e la qualità».
«Si tratta di muoversi verso una nuova prospettiva – ha aggiunto – una nuova cultura dell’amministrazione pubblica, evidentemente non facilmente comprensibile da chi manca di visione politico-strategica e della capacità di analizzare la situazione economica e di bilancio del Paese. Non sarà più possibile incrementare la spesa pubblica ma tutti gli sforzi dovranno andare verso una razionalizzazione che non significa né abbandono del ruolo del pubblico o blocco delle assunzioni (ove sia possibile effettuarle nell’ottica del rinnovamento e della valorizzazione del personale dipendente del Comune) ma vuole dire invece utilizzo più efficace delle risorse a disposizione».
«Questo – ha proseguito – è già stato fatto nei Paesi più forti dell’Unione europea, quelli che hanno una percentuale di debito pubblico inferiore alla nostra, ed è chiaro ormai a tutti che in questa ottica dovranno muoversi l’amministrazione dello Stato e le autonomie locali. Ciò non significa che questa amministrazione condivida la manovra economica del Governo, che riteniamo insufficiente, senza prospettiva e incapace di innestare un processo di crescita del nostro Paese: l’Italia ha bisogno invece di misure che consentano di dare respiro all’economia e ai consumi».
«Non si può tuttavia continuare a credere che niente debba cambiare – ha rilevato Rosa Maria Di Giorgi – e il sindaco Renzi in più occasioni ha ribadito la necessità di contenere la spesa pubblica sia a livello locale che nazionale, intervenendo sugli sprechi e sui costi pubblici non giustificabili.
E’ necessaria una visione moderna dello sviluppo e non è certo recuperando nostalgicamente una concezione dell’amministrazione e dei servizi pubblici ormai superata che si darà un contributo ad affrontare questa crisi che è di natura strutturale e, per la quale, tutte le amministrazioni pubbliche devono mettere a punto strumenti adeguati ai tempi sulla base di un’analisi corretta della realtà attuale.
«Il lavoro dell’amministrazione – ha concluso l’assessore all’educazione – sta andando nella direzione di dare risposte coerenti, credibili, efficaci e realistiche a una fase che richiede impegno, senso di responsabilità e attenzione alla crescita complessiva della città. Le misure adottate, valorizzando il lavoro dei dipendenti e cercando di assumere per quanto possibile nuove figure, si orientano anche verso soluzioni in grado di dare risposte ai bisogni dei cittadini con modalità che prevedono anche l’affidamento dei servizi a soggetti esterni, senza considerare che questo debba preludere ad un abbassamento del livello di qualità dei servizi stessi. L’amministrazione chiede alle parti sociali e ai sindacati collaborazione su queste importanti partite e, come ha già dimostrato anche nelle settimane, è disposta ad un confronto serrato che conduca a soluzioni condivise».