Pubblicità, l’assessore Di Giorgi: «Polemica fuori posto di Aduc e Toscani che dimostra solo l’incapacità di sentire le ragioni degli altri nel dibattito del nostro paese».

«Gridare allo scandalo e alla censura perché nel nuovo regolamento della pubblicità si introduce una ‘clausola etica’, che vuol impedire messaggi e immagini offensive o violente, lesive della sensibilità di tanti, adulti e bambini, mi sembra solo una dimostrazione di quanto sia difficile ormai il confronto sulle opinioni e la capacità di dialogo nel nostro paese». Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’educazione, replica alle dichiarazioni del fotografo Oliviero Toscani e del presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.
«Mentre da Toscani, che ormai, forse in difficoltà, prende posizioni radicali e, francamente, poco meditate su un testo che ritengo non abbia letto – ha aggiunto l’assessore Di Giorgi – stupisce di più l’intervento dell’Aduc che in passato aveva plaudito alle prese di posizione dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria a tutela della dignità delle donne, proprio nei confronti di Toscani e ora si trova allineata con il fotografo».
«E’ bene aver chiaro – prosegue Rosa Maria Di Giorgi – che la nostra decisione non ha nulla a che vedere con la censura e la limitazione della libertà di espressione, che da amministrazione di centro-sinistra abbiamo sempre considerato un valore imprescindibile, e che non si mette in discussione l’arte o la possibilità di esprimersi da parte di professionisti e pubblicitari, ma si richiama soltanto ad avere attenzione alla sensibilità delle persone all’insegna del rispetto della dignità.
Non può non essere chiaro, a chi non è in malafede, che il nostro obiettivo è quello di tutelare bambini e ragazzi, che si trovano quotidianamente esposti a bombardamenti pubblicitari e non hanno ancora gli strumenti per interpretare e decodificare messaggi e immagini con quella capacità critica che si sviluppa solo crescendo».
«Messaggi e immagini violente, offensive o volgari – ha concluso l’assessore all’educazione – rischiano di creare effetti distorsivi, stimolando comportamenti negativi, ma sembra che a qualcuno questo non interessi».

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