Dopo le celebrazioni ufficiali, i festeggiamenti per il 150° dell’Unità proseguono in tutta la città. E ogni occasione, come quella di oggi per l’inaugurazione della Meridiana alla scuola Giotto, in via Landucci, diventa l’occasione per cantare la musica di Goffredo Mameli, commemorare l’avventura coraggiosa di Mazzini e Garibaldi e sottolineare che il Risorgimento, a un secolo e mezzo di distanza, non è un fumetto ma una storia di uomini e donne in carne e ossa che ancora emoziona e commuove. Una grande festa, quella della Giotto, alla quale, questa mattina, hanno partecipato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci, il professor Filippo Camerota, vicedirettore del Museo Galileo di Firenze, Maria Cristina Tundo, dirigente dell’Istituto comprensivo Masaccio, Silvia Signorini, dirigente dell’Istituto comprensivo Calvino e Nicola Ricciardi, presidente del consiglio di istituto. C’erano anche Fabrizio De Gennaro, funzionario della Banca Federico Del Vecchio e Marzia Fabiani, responsabile del coordinamento Banca CR Firenze, i due istituti di credito che hanno sponsorizzato l’iniziativa.
Nel cortile dell’istituto gli alunni hanno prima chiesto di osservare un minuto di silenzio per la Libia e il Giappone, poi hanno letto una poesia e cantato l’Inno di Mameli.
La meridiana è stata realizzata da Luise Schnabel, la stessa artista di origine tedesca che ha firmato con Filippo Camerota, la meridiana monumentale del Museo Galileo, in piazza dei Giudici.
In questo caso si tratta di una meridiana di medie dimensioni con quadrante verticale inserito nel vano cieco di una finestra dell’edificio. A segnare l’ora è la testa di un serpente tenuto dal becco di una colomba, altre due colombe sono appoggiate sul davanzale della finestra con funzione decorativa. I segni zodiacali sono raffigurati con forme astratte che elaborano quelle consuete a tutti note attraverso gli oroscopi. Le ore sono indicate da numeri con dimensione e forma leggermente variabili, come se fossero scritti liberamente a mano, per dare all’intera raffigurazione un tono giocoso, pertinente all’istituzione scolastica che ospita la meridiana. I materiali utilizzati sono: ceramica per i segni zodiacali, i numeri delle ore e le colombe; ferro battuto per il serpente che funge da gnomone; tempera acrilica per il quadrante.
La scelta della ceramica si lega evidentemente alla tradizione fiorentina e toscana che fin dal Rinascimento vanta celebri capolavori di scultura e arte decorativa eseguiti con questo materiale.
Così come fortemente legata alla tradizione fiorentina è la meridiana stessa che va ad aggiungersi alle numerose meridiane presenti in città e nell’intera provincia (un recente censimento ne ha segnalate quasi quattrocento: http://brunelleschi.imss.fi.it/meridiane/censimento.html).
Firenze, per la precisione, detiene il primato per la presenza di meridiane monumentali: ce ne sono ben otto – da Santa Maria del Fiore alla Specola – alle quali qualche anno fa si è aggiunta quella del Museo Galileo, in piazza Giudici.