“Con l’abrogazione di una parte del Regio decreto del 1933 eliminiamo un divieto ormai incomprensibile come quello che impediva di iscriversi contemporaneamente a due corsi di laurea. Abbiamo iniziato a lavorare a questo testo già nella scorsa legislatura, e siamo arrivati in Aula con un testo che ha ricevuto il voto unanime in commissione. La possibilità che diamo ai nostri giovani è quella di scegliere in libertà e di sviluppare, nella multidisciplinarietà e nella contemperazione tra varie branche della conoscenza, quella capacità di elaborare competenze multiple che tanto sono necessarie nella complessità in cui viviamo. Complessità che si affronta meglio attraverso una formazione elastica e poliedrica, composta di competenze anche apparentemente distanti tra loro, ma in grado di generare nuovi profili professionali che interpretino al meglio le esigenze della modernità”.
“Con la norma approvata dalla Camera offriamo nuove opportunità a chi volesse coglierle. Nessuno obbliga nessun altro ad iscriversi contemporaneamente a due corsi di laurea, ma nessuno finalmente può impedirlo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi”.
“Siamo in un periodo molto fecondo per scuola, università, alta formazione, con l’obiettivo di dare al sistema formativo italiano la giusta rilevanza, in quanto leva essenziale dello sviluppo del Paese. Serve però un ripensamento organico, ed è proprio questo l’obiettivo che come Partito democratico stiamo condividendo con il governo”