A proposito della bozza di linee guida del Ministero per la riapertura delle scuole a settembre, su cui già si sta discutendo in maniera vivace, voglio esprimere il mio parere.
Le linee guide saranno esaminate in Conferenza Stato Regioni e saranno quindi possibili modifiche e nuove valutazioni, tuttavia trovo che la proposta del Governo sia soddisfacente e ben praticabile.
Autonomia scolastica e flessibilità, patti territoriali e responsabilità dei dirigenti, dei Sindaci, degli uffici scolastici regionali, delle Regioni.
I tavoli vedranno il protagonismo del Ministero che, con i suoi Uffici Scolastici Regionali, coordina e supporta le varie situazioni. Qualcuno ha un modello migliore? Nei tavoli, oltre ai soggetti istituzionali, sono presenti le famiglie, gli studenti e il terzo settore. Si tratta di un percorso democratico che vede il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Io ho fatto l’assessore alla scuola per lunghi anni. E la mia esperienza mi conduce a dire che questa modalità può funzionare.
Non vedo soluzioni diverse. Flessibilità, analisi delle situazioni, una presa in carico di tutti i soggetti, strumenti rapidi per risolvere situazioni. Non può che essere così.
I lavori necessari di edilizia leggera, di arredo, di sanificazione, ecc. si potranno effettuare rapidamente attraverso i poteri commissariali assegnati ai sindaci per il Covid19. Se si dovranno assumere a tempo determinato docenti abbiamo le risorse per farlo (o comunque è ovvio che gli istituti scolastici avranno a disposizione tutto ciò che serve per garantire la scuola ai ragazzi, compreso il trasporto e il sostegno).
Il Ministero si prenderà le sue responsabilità garantendo la coerenza degli interventi e il necessario coordinamento con gli enti territoriali, i soggetti del terzo settore , i genitori, gli studenti e dirigenti e insegnanti. I tavoli saranno regionali e articolati territorialmente, con la presenza dei sindacati di settore, delle famiglie e delle comunità intese in senso ampio. La scuola e la sua centralità nel territorio. Una scuola che da questi eventi è giusto che esca trasformata e più vicina alle esigenze dei propri studenti, che devono essere seguiti e supportati anche e soprattutto se hanno bisogni educativi particolari.