Coronavirus: restiamo a casa per aiutare i più deboli

Coronavirus: restiamo a casa per aiutare i più deboli

L’arrivo della delegazione di medici ed esperti cinesi in Italia con il loro carico di esperienza e materiali è una bella notizia. In primo luogo, per il senso di solidarietà internazionale che rappresentano in modo evidente e, in secondo luogo, per la speranza che incarnano, ossia che si può uscire dal contagio. La terza riflessione cui ci inducono è la seguente: solo con disciplina ferrea se ne esce. Solo se faremo tutti, nessuno escluso, ciò che hanno fatto in Cina riusciremo a fermare il maledetto virus.

Mi piacerebbe che noi Toscani fossimo d’esempio in questo. Non abbiamo ancora moltissimi casi, il nostro sistema sanitario è più che organizzato, è di vera eccellenza, stiamo predisponendo le terapie intensive, se servissero per numeri maggiori, quindi la variabile siamo noi. I Toscani. Possiamo fare argine anche per posizione geografica. Se rispettiamo le regole ce la faremo meglio di altri. Ma dobbiamo essere rigidi con noi stessi. Con i bambini, con i nostri figli, proteggiamo i nonni facendo telefonate “di compagnia”, ma evitando i contatti e le visite. Siamo protagonisti del destino nostro e dei nostri connazionali come mai prima. Quando leggo che il Presidente della Puglia, abbattuto, anche oggi parla dei treni dal nord verso il Sud, pieni di persone che “vanno a casa”, mi indigno, come lui. Ma siete pazzi? Che andate a fare? Chiudetevi in casa. Potreste essere voi o un vostro caro il prossimo a non trovare assistenza. E poi vi state recando nei luoghi dove, purtroppo, l’assistenza sanitaria non è efficiente come al Nord e al centro. Quindi state facendo qualcosa che vi nuoce e che dimostra anche poca intelligenza e lungimiranza. L’ignoranza è il nostro nemico. L’arroganza è il nostro nemico. La superficialità è il nostro nemico. Dovete, dobbiamo fermarci. Ci sono coloro che non possono farlo. Che devono lavorare per tutti noi. Per non fermare il paese. Anche per proteggere loro dovete stare a casa. Gli operai, le donne e gli uomini dei servizi essenziali, le forze dell’ordine, i trasportatori e via dicendo. Quante categorie non possono fermarsi e noi vogliamo andare al parco? Per salute qualcuno forse, ma poi…..a casa.
Noi parlamentari e i membri del governo dobbiamo muoverci, andare a Roma, a decidere, a votare. Dobbiamo farlo con cautela e sapendo i rischi che corriamo. Stiamo iniziando ad infettarci. Sappiamo che per le condizioni complicate degli ambienti parlamentari per loro natura assembleari siamo a rischio. Ma è obbligatorio per noi. Dobbiamo farlo per tutto il paese. Ma chi non DEVE muoversi, stia a casa. STIA A CASA.
Sono tre parole facili facili. Anziani e giovani. Non è un invito. È reato fare diversamente. È chiaro a tutti? Sembra incredibile doverlo ribadire.
E con costanza e pazienza, grazie ai nostri medici, al personale sanitario, ai tecnici, ai ricercatori impegnati a trovare il vaccino e che lavorano giorno e notte usciremo da questo evento che vorremmo già raccontare come superato. Ma non è così ancora. Ci vuole tempo. A voi tutti è richiesto solo e semplicemente di stare a casa. FATELO.

Taggato con ,