L’aggressione ad un giovane immigrato di colore, l’imbrattamento della targa in ricordo di Idy Diene sul Ponte Vespucci a Firenze, le scritte minacciose al Tirreno di Piombino, i volantini di Azione Universitaria in cui si chiedono ‘classi etniche’ a Pistoia e, ancora, l’inchiesta della procura di Siena su ambienti della destra estrema e xenofoba, ci danno il segno inequivocabile di come, anche nella nostra regione, si sia oramai oltrepassata il livello di guardia e sia necessario rinnovare l’impegno quotidiano nella denuncia e nella testimonianza contro l’intolleranza e la violenza. Come ci ha ben ricordato recentemente il presidente della Repubblica Mattarella, il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero è infatti un principio sacrosanto delle nostre democrazie, ma non può essere il paravento comodo dietro cui spargere a piene mani odio, intolleranza e razzismo.
Da Cattolica non nego inoltre di essere preoccupata ed amareggiata dalle parole del Cardinal Ruini, essendo convinta, come dice sapientemente Mons. Bassetti, della necessità di “condannare ogni atteggiamento o intervento che semina disprezzo, inimicizia, ostilità” perché ” azioni e parole dettate dal rancore sono un peccato contro Dio e contro l’umanità e sono in netta antitesi con il Vangelo” .
Come Istituzioni abbiamo dunque il dovere di mobilitarci in maniera rigorosa e ferma contro questi rigurgiti della peggiore storia, trovando le formule appropriate per contrastare una china che non promette nulla di buono. Un ruolo fondamentale deve essere poi svolto dalla scuola e dagli insegnanti che hanno una responsabilità fondamentale soprattutto in questo momento. Proprio per questo mi farò promotrice di progetti didattici specifici che stimolino e valorizzino percorsi virtuosi di inclusione e rispetto reciproco.