3 miliardi per tagliare il cuneo fiscale e dare più soldi in busta paga ai lavoratori, 600 milioni di risorse per la famiglia, abolizione del superticket, riduzione del limite per il contante, lotta serrata all’evasione fiscale, conferma di Ape Social e Opzione donna. E ancora, detrazioni per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici, investimenti green per le imprese e, soprattutto, asili gratis per i redditi medio bassi. Il tutto senza aumentare l’IVA.
Al contrario di quanto sostenuto fino all’ultimo dai detrattori, abbiamo finalmente una legge di bilancio che non ‘mette le mani nelle tasche degli italiani’, e che anzi comincia a ‘metterci dei soldi’, anche grazie alle misure contenute nel decreto fiscale.
Una finanziaria armonica nelle premesse e negli obiettivi che, a differenza del recente passato, non contiene un’accozzaglia di misure contraddittorie, messe insieme solo per onorare uno sciagurato ‘contratto’, ma si basa su una serie di interventi organici, uniti da un obiettivo chiaro: rilanciare la crescita, anche attraverso meccanismi di redistribuzione a vantaggio dei ceti che più hanno sofferto la crisi degli ultimi anni.
In un quadro internazionale estremamente complicato e denso di incognite, come testimoniato proprio ieri dal FMI, un documento di bilancio solido col quale ci presentiamo in Europa convinti di aver fatto un grande lavoro di squadra, e scommettendo sul rilancio anche del ruolo internazionale del nostro Paese.