La mano che ha inciso la svastica nei pressi della lapide che ricorda le deportazioni nazifasciste al complesso delle ex Leopoldine in piazza S.M.Novella, dove oggi ha sede il Museo del Novecento, ha compiuto un atto deliberatamente criminale che non va sottovalutato. Questo gesto, sl pari delle mani tese e degli slogan fascisti urlati ieri contro il parlamento della Repubblica nella manifestazione organizzata dalle destre, ci ricorda come il pericolo del ritorno di ideologie disumane sconfitte dalla storia è purtroppo sempre reale. E che va contrastato sul piano culturale, certo, ma anche su quello della repressione chiedendo il rispetto delle leggi. Ci attendiamo che quanto i prima i responsabili di questo atto vile e sciagurato siano assicurati alla giustizia.