La tragica perdita di una vita per mano di una persona armata che ha agito in modo criminale e irresponsabile deve richiamare la nostra attenzione e le nostre coscienze sulla pericolosità di questi strumenti per la collettività e la sicurezza pubblica.
Strumenti di morte che devono trovare una regolamentazione più stringente nella concessione delle autorizzazioni e del conseguente uso.
Pensare che una persona si possa alzare una mattina e, a prescindere dai suoi intenti autolesionisti o assassini, possa girare per strada, tra le persone, tra di noi, con una pistola in mano, espone tutti noi ad una condizione di vulnerabilità e ad una percezione di insicurezza che richiede un intervento dello Stato come garante della nostra tutela.
Per questo, appena le Camere si insedieranno e entreranno nella loro fase operativa, mi impegno a presentare un testo che riveda la legislazione in materia di autorizzazione ed uso delle armi nel nostro Paese.
Respingiamo la deriva Trumpiana della ‘sicurezza fai da te’ con ogni mezzo, consci che serva gestire un fenomeno sempre più diffuso anche in Italia attraverso un quadro legislativo in grado di certificarne la corretta finalità, a salvaguardia di se stessi e della collettività.