“Un tema delicato che ha visto un dibattito molto pesante ed in alcuni momenti di questa legislatura, si è pensato che mai saremmo riusciti ad arrivare a questo risultato. La disponibilità del Governo, l’approvazione da parte della Camera, le successive difficoltà in Senato per la mancanza dei numeri ed il Pd che in tutto questo complicato percorso ha sempre ritenuto essenziale questa legge, a differenza di altri partiti.
Non è stato facile trovare una mediazione, questo provvedimento rappresenta un punto di arrivo importante scevra dai toni strumentali e propagandistici usati per attaccarla nel dibattito pubblico. Una norma molto curata e altrettanto meditata. La legge disciplina degli ambiti specifici, come il consenso informato del paziente, la terapia del dolore, il divieto di ostinazione irragionevole nelle cure, dignità nella fase finale della vita, le disposizioni anticipate di trattamento, la pianificazione condivisa delle cure. Tutti aspetti ponderati e affrontati con il comune obiettivo etico di ottimizzare il rapporto di fiducia tra medico e paziente, basandosi sul consenso informato.
“Abbiamo dato all’Italia una legge attesa da molto, troppo tempo, che ha avuto negli anni tante discussioni ma anche tanta sofferenza e tanto dolore e messo tutti noi in una contraddizione, io da cattolica non ho votato con leggerezza questa norma, dopo un lungo dibattito con i miei colleghi, rivendico il fatto che la discussione sia stata lunga, approfondita, in certi aspetti sofferta. I tempi che hanno portato all’approvazione delle legge sono stati lunghi ma utili.
La norma non tratta né il fine vita né il suicidio assistito né l’eutansia, ma ribadisce i punti fermi del nostro Diritto, della nostra cultura e della nostra Costituzione, punti fermi affermati anche in sede internazionale, a partire dal diritto alla vita, un diritto indisponibile, e alla dignità dell’essere umano, che deve essere sempre salvaguardata anche con riferimento all’”umanità” del morire.
Per l’Italia è stato momento importante e fatemi dire emozionante, io credo che adesso abbiamo uno strumento di libertà. Questa legge tutela il diritto alla vita, alla salute e alla dignità e all’autodeterminazione della persona. Da adesso bisogna formare e educare le persone in modo tale che arrivino alla “Dat” (disposizioni anticipate di trattamento) in modo consapevole, e sempre con un grande senso di responsabilità.