“La città tutta deve trovare le forme e le risorse per salvare la sartoria teatrale: sono a disposizione per qualsiasi iniziativa che vada nel segno del mantenimento di un così importante presidio culturale per la nostra città”.
“La chiusura della storica Sartoria Teatrale fiorentina deve essere scongiurata in tutti i modi. Firenze non può permettersi di lasciare andare un altro pezzo così importante della sua tradizione, un laboratorio che da oltre 150 anni veste le più importanti compagnie d’Italia e che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento della nostra cultura e del nostro saper fare artigiano così conosciuto ed ammirato nel mondo. Tutti elementi che sono strettamente connaturati alla nostra identità” lo dichiara la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi.
“Di fronte ad esercizi di questo tipo, ad attività che così tanto raccontano della nostra tradizione e che esprimono al meglio il Dna creativo di Firenze, in un settore di straordinaria importanza culturale come quello teatrale, anche le logiche del mercato devono passare in secondo piano. Conosciamo tutti la situazione degli affitti commerciali in centro, ma non possiamo permettere che il lavoro e l’esperienza di decenni si perda o si trasferisca in un’altra città. Sarebbe uno smacco. Ed un tradimento alla nostra storia”.
“Sappiamo che la vitalità dei centri storici è il risultato non solo della conservazione del patrimonio monumentale, ma anche di quella fitta rete di valori culturali legati alle tradizioni, agli usi e ai costumi, come l’artigianato, una rete variegata di attività tradizionali e/o storiche. Sono i principi che abbiamo sviluppato nel DDL per tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell’UNESCO di cui sono prima firmataria” sottolinea la vicepresidente del Senato.
“Va in questo senso anche il regolamento approvato dal comune di Firenze che intende tutelare proprio la permanenza di esercizi e botteghe storico-artigianali nell’ambito del centro UNESCO”.
“La città tutta – conclude Di Giorgi- deve dunque trovare le forme e le risorse per salvare la sartoria teatrale. Da parte mia sono a disposizione per qualsiasi iniziativa che vada nel segno del mantenimento di un così importante presidio culturale per la nostra città”