“Continuo a leggere e a sentire tante sciocchezze sulla mancata votazione dello ius soli, sabato scorso 23 dicembre. Una serie di ricostruzioni, accuse e polemiche che non fanno altro che creare ancora confusione e diffidenza verso un provvedimento che non a caso trova ostili più della metà degli italiani, stando ad un recentissimo sondaggio.
La verità è che non basta desiderare una iniziativa sacrosanta perché essa si traduca in legge, perché in una democrazia servono condizioni politiche e parlamentari.
Ciò che è successo sabato scorso, con la mancanza del numero legale, è un episodio fine a se stesso. La verità, ripetuta in ogni modo possibile, è che nonostante appelli e mobilitazioni in questo parlamento e in Senato in particolare i numeri per approvare la legge non ci sono. Ed ancora peggio che non votare lo ius soli sarebbe quello di farlo bocciare in aula, creando anche un precedente pericoloso per riproporre la legge nella prossima legislatura e creando un ulteriore sfregio alle centinaia di migliaia di ragazzi, italiani di fatto, che attendono con ansia e speranza di veder riconosciuta loro la cittadinanza. Gli unici ad essere stati contenti, in caso di arrivo del provvedimento in aula, sarebbero stati il Movimento 5 Stelle e la Lega di Calderoli, che vogliono solo la bocciatura della legge e magari anche le sue ripercussioni politiche. Un caos del quale le forze irresponsabili possono alimentarsi mentre si indebolisce solo chi, come il Pd, si è speso fino all’ultimo per questa legge. Ritardare il provvedimento di fronte ad uno scenario simile significa preservare la possibilità che tra qualche mese ci siano le condizioni politiche e parlamentari per approvarla. Il che non è molto ma è sempre meglio della certezza di vederla bocciata. Anche lo Ius soli allora dipenderà da come voteranno gli italiani alle prossime elezioni politiche, ed è bene ricordarsi di come vanno le cose quando populisti e destre si alleano per bocciare provvedimenti di civiltà e di progresso.