Alla Camera la Commissione bilancio ha approvato importanti integrazioni al testo della manovra licenziato dal Senato. Misure fondamentali per il futuro della ricerca in Italia.
Per quanto riguarda gli enti nazionali di ricerca è stata corretta la disposizione che limitava l’utilizzo delle risorse per la stabilizzazione solo ad alcune figure professionali assicurando quindi a tutti i precari le stesse opportunità offerte dalla riforma Madia. Sono state aumentate le risorse destinate agli enti di ricerca con l’emendamento approvato al Senato. Ulteriori 3 milioni per il 2018 e 7 milioni dal 2019 a regime.
Complessivamente gli Enti nazionali di ricerca avranno a disposizione per la stabilizzazione 13 milioni di euro nel 2018 e 57 milioni di euro a regime, risorse amplificate dal cofinanziamento obbligatorio a carico degli enti che dovranno destinare alla stabilizzazione risorse proprie nella misura pari ad almeno il 50% delle risorse ricevute. Un intervento complessivamente efficace nel triennio accompagnato da misure specifiche per i precari del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), vigilato dal Ministero delle politiche agricole, e dell’INAPP, Istituto per l’analisi delle politiche pubbliche (ex ISFOL) vigilato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Nella stessa direzione gli emendamenti approvati per la stabilizzazione dei precari negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (circa 50 in Italia) e gli Istituti zooprofilattici sperimentali, che operano sotto la vigilanza del Ministero della salute.
Si consolida il cambio di passo fatto in questa legislatura per sostenere la ricerca un investimento sicuro per il Paese.
Ora occorre lavorare intensamente per raccordare meglio il sistema pubblico in una cornice strategica che coordini l’azione di promozione della ricerca scientifica a supporto di tutte le politiche del Paese.