“Dopo il decreto delegato sul servizio civile che da nazionale è diventato universale (in quanto aperto anche a cittadini di altri paesi) e che sta dando a sempre più giovani la possibilità di impegnarsi in attività socialmente utili e di nutrire il loro senso civico ma anche un’opportunità pre-lavorativa, è in dirittura d’arrivo il codice del Terzo Settore. Per la prima volta nella storia della Repubblica, si introduce una definizione giuridica del Terzo Settore ovvero di quel settore composto dagli enti privati caratterizzati dall’assenza dello scopo di lucro, dal perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e dalla promozione e la realizzazione di attività d’interesse generale”. Lo ha dichiarato la vicepresidente del Senato intervenuta oggi a Firenze all’incontro Terzo settore: quali sono le novità introdotte dalla nuova legge.
“Più trasparenza, razionalizzazione e semplificazione, dunque, ma anche e soprattutto più riconoscimento, sostegno e agevolazioni fiscali per quei privati cittadini ed enti che si impegnano per l’interesse sociale di tutti. Così il nuovo regime fiscale, le detrazioni e le deduzioni previste per chi dona e valorizza enti del Terzo settore saranno in generale più favorevoli. Saranno anche introdotti i titoli di solidarietà, speciali obbligazioni per sostenere gli enti del Terzo settore, e il social bonus. Sul modello dell’Art bonus – aggiunge Di Giorgi – il social bonus sarà un nuovo strumento per favorire, mediante uno speciale credito d’imposta, l’afflusso di capitali privati verso gli enti del Terzo Settore che hanno il progetto di recuperare immobili pubblici inutilizzati e beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata. Gli enti del Terzo settore dovranno assicurare diverse condizioni tra cui una governance democratica, inclusiva per tutte le loro componenti con un rapporto massimo tra le retribuzioni dei loro dipendenti”.
“Per la prima volta in Italia, si riconoscerà a quelle imprese senza scopo di lucro che svolgono un’attività di utilità sociale e che mantengono una struttura di governance democratica la qualifica di imprese sociali e delle importanti agevolazioni. Questo aprirà nuove frontiere – sottolinea la Senatrice – nei campi del microcredito, dell’housing sociale, del commercio equo e solidale e dell’agricoltura sociale. Questa riforma impatta anche su altre importanti riforme come quella dello spettacolo (S.2287-BIS) in tutte le sue espressioni artistiche e tecniche. Nel disegno di legge all’esame della Commissione Cultura – conlclude la Vicepresidente – c’è infatti un riferimento all’importante riforma del Terzo settore”.