L’Assemblea ha approvato all’unanimità il ddl n. 1892, di cui sono stata relatrice, recante interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche. Il testo torna alla Camera dei deputati.
Il disegno di legge composto da tre articoli intende sostenere la formazione e la ricerca nel campo delle scienze geologiche e, più in generale, delle scienze della terra. Il testo promuove gli studi in materia di scienze geologiche attraverso gli incentivi per i nuovi iscritti e per la realizzazione di specifici progetti.
In particolare, al fine di incentivare le iscrizioni ai corsi di studio universitari nel campo delle scienze geologiche, l’articolo 1 istituisce, limitatamente al quinquennio accademico 2015/2016-2019/2020, premi e buoni di studio – che sono cumulabili con le borse di studio di cui al d.lgs. 68/2012 – a favore degli studenti iscritti a corsi di laurea appartenenti alla classe L-34 (scienze geologiche) o a corsi di laurea Premi e buoni di studio per studenti universitari magistrale appartenenti alle classi LM-74 (scienze e tecnologie geologiche) e LM-79 (scienze geofisiche)
L’articolo 2 intende sostenere la ricerca con due tipi di finanziamento. In particolare, si stabilisce che l’1 per cento del Fondo per la prevenzione del rischio sismico – operativo fino al 2016 – è destinata a finanziare l’acquisto, da parte delle università, della strumentazione tecnica necessaria per attività di ricerca finalizzate alla previsione e prevenzione dei rischi geologici, a seguito di bandi pubblici emanati ogni anno dal Dipartimento della protezione civile. La seconda tipologia di finanziamento consiste in una autorizzazione di spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 per il finanziamento di progetti di ricerca presentati dalle università per i medesimi fini indicati nel co. 1, a seguito di bandi pubblici emanati ogni anno dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il MIUR.
L’articolo 3 è finalizzato a facilitare la costituzione dei dipartimenti universitari ai quali afferiscano pochi professori o ricercatori con la possibilità di essere accorpati purchè in una medesima area disciplinare.
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