Credo che la frase si commenti da sola

Credo che la frase si commenti da sola

Vi invito a leggere la mia intervista pubblicata giovedì 16 febbraio su intelligonews.it.

Alle accuse pesanti di Daniele Viotti, europarlamentare dem, risponde con un significativo “purtroppo ci sono persone che stanno in politica e contribuiscono al degrado della politica”. La senatrice dem Rosa Maria Di Giorgi mantiene il fair play che le è consono ma nel giorno del “voto per parti” e del salto o no del “canguro” non nasconde il disappunto per un voto che come un colpo di spugna cancellerebbe tutti gli emendamenti compresi quelli della pattuglia cattodem di cui è portavoce che “entrano” sul contestato punto della stepchild adoption proponendo modifiche sostanziali. Perché tanta ostinazione su un passaggio inviso al Paese e rispetto al quale cresce il numero di senatori contrari? “A insistere è il nostro capogruppo”. Col canguro siamo alla “tempesta perfetta”, dice a Intelligonews la senatrice renziana che, non a caso, ricorda la libertà di coscienza sulle adozioni dichiarata dal segretario Pd Renzi.

Il suo collega di partito Daniele Viotti, europarlamentare, su Twitter lancia una pesante accusa nei confronti suoi e dei cattodem. Come risponde?

«Credo che quella frase si commenti da sola. Io credo che ci sia il degrado della politica ma faccio parte di quelli che ancora credono alla bella politica. Dico che, purtroppo, queste persone stanno in politica e contribuiscono al degrado politico».

Al quotidiano Repubblica alcuni amici di Vendola annunciano che insieme al compagno, l’ex governatore della Puglia starebbe aspettando un bambino. Mario Adinolfi a Intelligonews lo definisce “il primo effetto del ddl Cirinnà”. Qual è la sua valutazione?

«Non commento».

Trattative in corso per scongiurare il super-canguro e la questione del voto per parti del ddl Cirinnà. Ma di fronte a un paese che non vuole la stepchild adoption e a un parlamento diviso, anche dentro il Pd, dove alla vigilia del voto aumentano i senatori renziani e non pronti a votare no, perché c’è l’ostinazione di incassare la legge così come è? Voi avete fatto nel Pd la battaglia sui vostri emendamenti “alternativi”: perché si vuole andare avanti a tutti i costi?

«Oltre al Paese contrario e al Parlamento diviso, aggiunga anche che c’è un segretario di partito, Renzi, che su questo punto specifico ha dato libertà di coscienza ai parlamentari dem. Direi che sommato tutto siamo proprio alla tempesta perfetta. Non saprei dire sull’ostinazione; noi ci stiamo battendo per portare in discussione nell’Aula del Senato i nostri emendamenti migliorativi proprio rispetto alla stepchild adoption. Chi sta insistendo è il nostro capogruppo: per parte nostra, noi riteniamo che quel punto vada ritirato. E anche se la Lega decidesse di tenere in campo tutte le migliaia di emendamenti che ha presentato, vorrà dire che ci metteremo una settimana di tempo in più. Noi quel punto lo abbiamo messo in discussione presentando proposte alternative: Francamente sull’ostinazione, non le so dire…non riguarda di certo noi».

Sì ma col “super-canguro” vengono spazzati via anche i vostri emendamenti e la legge passa con la stepchild adoption. Che democrazia è?

«Oggi stiamo affrontando la questione relativa al voto per parti del ddl Cirinnà e sull’emendamento Marcucci, ovvero il super-canguro. Che resta in campo ad ora se la Lega non ritira gli emendamenti e spero che il partito di Salvini ci consenta di fare il nostro lavoro. Certo, il super-canguro non ci permetterebbe di discutere la norma che già non è stata discussa in Commissione e se dovesse andare la voto il super-canguro non verrebbe discussa neanche in Aula. Aggiungo: non solo non consentirebbe di votare gli emendamenti ostruzionistici quali quelli della Lega, ma nemmeno i nostri che sono migliorativi sul controverso punto della stepchild adoption. Di qui la nostra opposizione al “canguro” perché chiuderebbe completamente il dibattito. Non solo: siccome il “canguro” altro non è che il riassunto della legge con i suoi punti essenziali, una volta votato resterebbe tutto com’è oggi».

Qui l’intervista