Approvata dal Consiglio metropolitano di Firenze la disciplina degli immobili dell’ex Provincia

Approvata dal Consiglio metropolitano di Firenze la disciplina degli immobili dell’ex Provincia

Il Consiglio metropolitano di Firenze ha approvato all’unanimità il Regolamento per la disciplina degli immobili dell’ex Provincia da cedere in locazione o concessione o comodato d’uso a soggetti terzi.

I beni si distinguono in: beni concessi per finalità d’interesse pubblico, sociale, aggregativo, culturale, sportivo o comunque non di lucro; beni concessi per fini commerciali, aziendali o comunque di lucro.

Entro il 30 settembre di ogni anno dovrà essere compilato dalla Direzione competente l’elenco degli immobili liberi e di quelli i cui contratti di locazione o concessione scadono nei dodici mesi successivi, dunque assegnabili. L’elenco dovrà contenere gli stati di consistenza degli immobili, con i rispettivi canoni calcolati ai correnti valori di mercato. Entro la stessa data possono presentare istanza di rinnovo dell’assegnazione i soggetti il cui contratto di locazione o concessione scada nei dodici mesi successivi.

La durata dei rapporti di concessione in uso temporaneo viene fissata di norma in cinque anni. Tuttavia, l’Amministrazione può revocare in qualsiasi momento, con preavviso di norma di almeno quattro mesi, la concessione amministrativa in uso temporaneo, qualora intervengano necessità di interesse pubblico o comunque necessità prevalenti della Città Metropolitana di Firenze senza che il concessionario possa avanzare pretese di compensi, indennizzi, risarcimenti o altro.

Il Regolamento individua inoltre criteri di riduzione del canone per attività con finalità sociali, culturali, ambientali e ricreative senza fini di lucro a favore di Organizzazioni di volontariato, di promozione sociale, Cooperative sociali iscritte nei relativi registri regionali, Onlus e Associazioni operanti nel settore sociale, culturale e ambientale. A costoro i beni immobili di proprietà, o comunque nella disponibilità dell’Amministrazione, possono essere assegnati con una riduzione del canone.


Nel caso di servizi ritenuti di pubblico interesse, il contributo in conto canone viene stabilito in misura pari alle seguenti percentuali:

– 90% per le attività sociali;

– 80% per le attività culturali;

– 60% per le attività di salvaguardia e difesa dell’ambiente;

– 50% per le altre attività ritenute di particolare interesse in relazione ai programmi dell’Amministrazione.

(Fonte: La Nazione, Firenze)

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