Gli ultimi avvenimenti sullo scenario russoucraino, con la paventata escalation dopo l’attentato a Mosca, confermano, se mai ce ne fosse bisogno, la necessità che l’Europa si doti quanto prima di una difesa comune e di una diplomazia all’altezza delle sfide. Non è possibile vedere che sul nostro territorio tutti abbiano voce in capitolo e l’UE solo una voce flebile, a causa delle sue divisioni. È tempo di superarle se non si vuole ritornare ad essere una semplice somma di stati ognuno con i propri interessi, non in grado di incidere e di fare sentire le proprie ragioni.
Alle minacce di Putin risponde Biden, ed è giusto, ma l’Europa dov’è? Appare sempre più schiacciata tra le superpotenze mondiali e divisa nel proprio cortile. Una situazione pericolosissima peraltro, considerato che i confini dell’Unione sono a diretto contatto con la Russia.
Fedele al dettato della Costituzione, credo che la guerra vada sempre ripudiata, e in tutti i modi serva lavorare per costruire la pace, ma per fare questo serve avere una visione e una strategia che al momento in Europa, purtroppo, sembrano mancare. Per questo noi di IV siamo per un cambio radicale dell’attuale leadership che non si è dimostrata in grado di costruire quell’unione politica necessaria se si vuole essere all’altezza delle sfide sul campo.