Dopo la decisione del Mibact, che giudico molto equilibrata, in quanto tiene conto della tutela del bene, come è ovvio e doveroso, ma anche della sua fruibilità, nel mantenimento delle funzioni, arriva la scelta del Sindaco che condivido totalmente, la quale prevede infatti di realizzare i lavori con contributi pubblici senza coinvolgere imprese private. Lo stadio Franchi è di Firenze e tale rimarrà. Nella lettera del Ministero si individuano gli interventi possibili, che sono molti e che consentiranno di rispondere alle esigenze della Fiorentina, della città e dei tifosi.
Possono essere effettuati importanti lavori sulla struttura -dalla messa in sicurezza, al rinnovamento dei servizi, all’ammodernamento generale fino alla costruzione di nuove curve più vicine al campo da gioco e alla copertura con materiali trasparenti, oltre all’individuazione di spazi adeguati per interventi di natura commerciale. Ciò che serve e che sarà possibile realizzare utilizzando prestiti agevolati da parte del Credito sportivo e il contributo di altri Enti pubblici.
Finisce così, con una decisione coraggiosa da parte del sindaco Nardella, una storia che rischiava di avvitarsi su se stessa. In Parlamento, grazie al contributo di noi parlamentari fiorentini, è passato il principio che nella ristrutturazione degli impianti sportivi debba essere considerato in forma prioritaria il mantenimento delle funzioni originarie della struttura, in questo caso il gioco del calcio. Nel manifestare la mia soddisfazione anche per l’altra scelta del sindaco, quella di lanciare un concorso di idee fra i migliori architetti del mondo che già mesi fa avevo visto con favore, mi auguro che i tempi per questo percorso possano essere brevi così da dare alla Fiorentina nel più breve tempo possibile, uno stadio moderno adeguato ai tempi.