Ricordo una mia marcia della pace Perugia Assisi di circa venticinque anni fa. Un’esperienza che mi è rimasta dentro. Eravamo tanti giovani fiorentini che volevano dare testimonianza del loro impegno per la pace. Avevamo le bandiere multicolori, marciavamo con i nostri amici delle associazioni per la pace di Firenze e della Toscana. Ricordo tutto di quel giorno. I canti, le letture, le testimonianze dai popoli di tutto il mondo e il nostro coinvolgimento profondo, il nostro impegno rinnovato. Ogni anno seguo con emozione questo momento.
Serve a fare comunità, serve a ricordare che cosa succede nel nostro Paese e nel mondo, serve a capire che senza l’impegno di ciascuno niente potrà cambiare, serve a farci scegliere la parte giusta sempre e…per sempre in tutto l’arco della nostra vita. E per me parlamentare il messaggio è, e deve essere, ancora più forte e trainante.
David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, in questa dichiarazione, ha colto perfettamente lo spirito di questa manifestazione
Marcia Assisi: Sassoli, rimettere persona al centro politica = (AGI) – Perugia, 11 ott. – “Ricercare la pace oggi vuol dire rimettere la persona al centro dell’agire politico”. Cosi’ il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un videomessaggio rivolto alla ‘Catena della pace’ Perugia-Assisi, la marcia della pace in forma statica a causa della pandemia. “Siamo di fronte a una trasformazione economica-digitale che cambiera’ nel profondo i nostri stili di vita – ha affermato – e’ necessario affrontare la dimensione sociale di questa transizione, che presuppone maggiori investimenti in economia circolare e agricoltura sostenibile, abbandonare la cultura dello spreco e lasciare che nessuno resti escluso o troppo indietro”. Tra le sfide che l’Europa dovra’ compiere, per Sassoli, “riedificare la casa comune, abbattere muri e costruire ponti, non lasciare che nessuno possa essere ingoiato dal nostro mar Mediterraneo ma possa essere accolto da societa’ umanizzate”. La pace oggi e’ “assai piu’ che assenza di conflitti armati – ha ricordato – l’Europa ha conosciuto l’assenza della guerra ma dobbiamo farla diventare uno strumento di lotta alle poverta’ e all’economia che uccide, per ridurre disuguaglianze e marginalita’”.