Ci sono momenti della storia in cui è necessario scegliere, con chiarezza, da che parte stare.
Le prossime elezioni regionali sono indiscutibilmente uno di questi. Tutti i sondaggi ci mostrano come la Toscana non solo sia politicamente contendibile, ma anche come sia concreta la possibilità di una vittoria delle destre.
Lo dico con fermezza: questa eventualità deve essere scongiurata assolutamente. Ce lo chiedono la storia, l’identità, l’immagine stessa di una terra che nei secoli è sempre stata sinonimo di apertura, di accoglienza, di solidarietà e di fratellanza. Questa è la Regione dei grandi viaggiatori che hanno dato nomi a continenti e dell’abolizione della pena di morte. Il giardino in cui è fiorito un Rinascimento al quale contribuirono artisti, scienziati e letterati provenienti dai quattro angoli del mondo. È la terra dove è nata la cultura moderna del welfare. Dove la produzione di ricchezza si è sempre coniugata con la sua redistribuzione e dove la modernità si è sviluppata nel rispetto e nella valorizzazione del territorio e dell’ambiente. La Toscana è stata ed è il luogo dove “il saper fare artigiano” diventa impresa e dialoga con le Istituzioni accademiche e con la Ricerca. Dove la libertà di pensiero è sempre stata rispettata e promossa.
Abbiamo di fronte a noi il rischio che tutto questo possa essere messo in discussione dalla vittoria di una destra sguaiata, xenofoba, antiliberale e regressiva.
Per questo lancio un appello al voto per il centrosinistra e per il candidato Eugenio Giani che, ne sono sicura, nel rinnovamento saprà dare continuità a quegli ideali e a quelle politiche che hanno fatto della Toscana quello che è, ossia una terra ammirata ovunque per la sua capacità di essere fiera delle proprie radici, solida nei propri valori e, allo stesso tempo, aperta al mondo e al futuro.