Non possiamo aspettare altri mesi: abbiamo bisogno che il meccanismo della scuola si rimetta in funzione quanto prima, nel rigoroso rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie e prevedendo soluzioni differenziate su base territoriale.
E’ pericoloso pensare che si possa far ripartire la produzione ed il lavoro, mettendo le famiglie nelle condizioni di non sapere a chi lasciare i propri figli. Il bonus babysitter ed il congedo parentale al 50% dello stipendio sono utili contributi ma non risolvono certamente la questione.
Non possiamo pensare che sui cittadini venga scaricato il peso che deve essere quello proprio della politica: fare delle scelte nell’interesse della collettività.
La riapertura dei parchi e dei giardini è un primo passo verso il recupero della socialità dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Ora, come giustamente sostiene la ministra Bonetti, serve che si lavori sui centri estivi per riprendere in mano anche il discorso della didattica e dell’educazione in senso lato. Potenziandoli ed investendo risorse al fine da garantire l’offerta al maggior numero possibile di cittadini.
Condividiamo dunque certamente tutte le preoccupazioni sanitarie e siamo consci di come il comparto scuola non sia semplice da organizzare, ma serve più coraggio nelle scelte, ed anche un maggior dialogo con i territori (regioni e comuni) che possano, sulla base degli indicatori prescelti (contagi e capacità di risposta del sistema sanitario), offrire soluzioni differenziate.
Su questa linea si sono giustamente espressi i Sindaci, con le richieste avanzate ieri dall’Anci, e la conferenza delle Regioni, come ribadito ancora questa mattina dal presidente Stefano Bonaccini.
Speriamo e siamo convinti che la ministra Azzolina e il presidente Conte sapranno raccogliere il grido d’allarme che da più parti si sta levando ascoltando le richieste dei territori e delle famiglie che chiedono risposte certe in tempi rapidi.