Le frasi che, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, sarebbero state pronunciate da una professoressa della scuola Mazzanti di Firenze che accuserebbe Liliana Segre di ‘cercare solo pubblicità’ sono di una gravità inaudita, e non possono essere derubricate a semplice scivolone lessicale.
Se l’episodio fosse confermato saremmo infatti di fronte ad una docente che, nel pieno delle sue funzioni didattiche, denigra ed istiga all’odio verso una persona che con la sua storia ed il suo impegno rappresenta il simbolo stesso della lotta contro razzismo e l’antisemitismo nel nostro Paese.
In un momento in cui, come testimonia l’indagine diffusa ieri dall’Eurispes, il 16% degli italiani ritiene che la Shoah non sia mai avvenuta ed altrettanti pensano che non sia stata poi così grave, episodi del genere, soprattutto quando avvengono nella nostra scuola pubblica, non possono essere tollerati.
Per questo invito la ministra dell’Istruzione Azzolina a verificare immediatamente quanto accaduto e, qualora ci fossero gli elementi, ad intervenire con la massima severità, valutando i fatti per quello che sono, ovvero qualcosa di abnorme ed inaccettabile .