Le elezioni regionali in Umbria ci hanno consegnato un risultato in gran parte previsto, con la vittoria della destra sovranista, in realtà più per merito di FdI che della Lega, la quale arretra di oltre un punto percentuale rispetto alle recenti Europee. Il Partito Democratico tiene, nonostante gli errori del passato che già avevano consegnato le principali città della Regione alla destra, le inchieste nel campo della sanità e le recenti scissioni. Cede invece il Movimento 5 Stelle che probabilmente paga alcune ambiguità di troppo anche riguardo alla linea politica del Governo Conte.
Alla luce di questo risultati, il centrosinistra deve dire basta alle polemiche che minano ogni giorno l’azione dell’esecutivo, e cominciare a lavorare seriamente sui territori per una proposta riformista di sviluppo nel segno della coesione sociale e dell’attenzione verso i ceti che hanno maggiormente sofferto gli effetti di questa perdurante crisi economica.
Anche in Toscana bisogna avere il coraggio di scelte nette, che dimostrino nei fatti un cambio di passo, a partire dalle candidature, pur rivendicando i risultati del nostro buongoverno.
Chi intendesse invece proseguire con i veti, le polemiche, i distinguo e i trabocchetti, si assumerebbe una gravissima responsabilità storica, offrendo alle destre un’occasione unica per vincere anche nella nostra Regione.