Settantacinque anni fa S’Anna di Stazzema fu teatro di una delle più efferate stragi della Seconda Guerra Mondiale. Lungo il sanguinoso asse della linea Gotica i nazisti, spalleggiati dai fascisti, fecero scempio di uomini, donne, bambini, non risparmiando nessuno, e dando prova della massima disumanità. I racconti dell’orrore che abbiamo imparato a conoscere non possono lasciarci indifferenti di fronte al pericolo che nuovi totalitarismi, nuove pericolose forme di negazione della dignità altrui, possano portare al ripetersi di questi macabri fatti: è capitato una volta, può capitare ancora.
Sappiamo ovviamente che il fascismo in quanto tale rappresenta un fatto storicamente superato. Ma non possiamo né dobbiamo abbassare la guardia verso quelle pulsioni autoritarie che vediamo affacciarsi con sempre maggiore spregiudicatezza fin dentro le nostre Istituzioni repubblicane. Quando si parla, come fa il Ministro degli interni, di chiedere agli italiani ‘pieni poteri’ è chiaro che si usa volutamente un linguaggio pericoloso e democraticamente inaccettabile. Allo stesso modo l’attacco violento alla dignità umana che vediamo spesso nelle politiche migratorie di questo Governo, non può lasciarci tranquilli.
Bene ha fatto dunque il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad affermare che “chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che intolleranza, ostilità, violenza ripropongono”. Per questo oggi è più che mai necessario ricordare e rinnovare il nostri impegno per la difesa e la promozione dei valori democratici. Da parte mia sono orgogliosa di essere stata una delle prime parlamentari ad aderire all’anagrafe antifascista promossa dal sindaco Maurizio Verona. La firmai quando ero Vicepresidente del Senato, rinnovo oggi quell’impegno, nella convinzione che gesti del genere siano quantomai necessari in un momento storico come quello delicatissimo che ci troviamo a vivere.