Dobbiamo imparare dal ‘modello Livorno’ che ha visto un’apertura ad un arco vasto di forze premiato dall’elettorato: campo largo e progetto condiviso sono infatti gli ingredienti a cui il centrosinistra non potrà rinunciare se vorrà confermarsi a livello toscano consolidando il proprio ruolo di argine al populismo grillo-leghista. La Toscana esce da queste amministrative con un nuovo slancio interno al Partito Democratico a livello nazionale e per tutte le forze di centrosinistra, che ci invita a non porre sul tavolo prima i nomi e le candidature ma si unisca sui valori e sui programmi.
Sappiamo che i risultati di Ferrara e Forlì sono per noi penalizzanti e che dovranno essere analizzati fino in fondo, ma è altrettanto vero che abbiamo vinto a Modena, Reggio Emilia e nella maggior parte dei Comuni al voto. Senza dimenticare poi i successi nelle Marche, in Puglia, Campania, nel milanese e nel torinese. La narrazione del voto tutta incentrata sul ‘caso’ Ferrara e di una Lega vincente non è la lettura giusta e non puo’ certo esaurire il quadro politico elettorale di queste amministrative.
Ripartiamo dunque dalla Toscana per trarre da questo voto l’insegnamento giusto per le prossime scadenze elettorali.