Il Memoriale italiano di Auschwitz che fino al luglio del 2011 era installato all’interno del blocco 21dell’ex campo di Auschwitz 1 è un’opera di straordinario rilievo, oltre che di pregevolissima fattura. Alla sua realizzazione, alla fine degli anni ’70, avevano preso parte, per scelta dell’Aned (Associazione Ex deportati nei campi nazisti), l’artista Pupino Samonà, lo scrittore Primo Levi, il compositore Luigi Nono e lo studio Bnpr (Belgjoioso, Banfi, Peressutti, Rogers, due dei quali avevano dovuto affrontato la deportazione; Banfi era morto nel campo di concentramento di Gusen). Il fatto che la Toscana e Firenze si siano impegnate per evitare la distruzione di quest’opera così significativa, rendendola nuovamente fruibile, ottimamente restaurata ed arricchita di un percorso didattico posto al piano inferiore del complesso che la ospita, è un segnale di grandissima valenza civile. Il Memoriale, che da oggi sarà visitabile da tutti i cittadini ed in particolare dalle scuole, è infatti un passo ulteriore per sconfiggere quella zona grigia dell’indifferenza cui faceva riferimento Primo Levi, e che appare quanto mai attuale nel presente. Non possiamo dunque che ringraziare tutte le istituzioni che hanno reso possibile questo traguardo così significativo, soprattutto in un momento storico in cui da più parti si tenta di stravolgere il racconto della storia ed alterare, se non cancellare, la memoria delle efferatezze e degli orrori di cui il #nazifascismo si rese autore.