L’assenza della ricerca dal dibattito elettorale è responsabilità di chi, dal M5S a Berlusconi, la ritiene un ambito sterile, costoso e poco produttivo in termini di voti.
“Sono d’accordo con il rettore Perata quando dice che la ricerca scientifica non è stata un tema centrale di questa campagna elettorale. In effetti noi del PD siamo gli unici che ne parliamo, anche perché le cose le abbiamo cominciate a fare già con gli ultimi governi. Non a caso io stessa ho avuto diversi incontri con il mondo accademico e scientifico, a partire dal CNR, proprio per confrontarmi sulle cose fatte, e su quanti rimanga ancora da fare in questo settore così strategico per il futuro del Paese” lo dichiara la a vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi , candidata alla Camera, collegio Uninominale Firenze-Scandicci e capolista a Pisa nel listino proporzionale.
“Non partiamo tuttavia da zero: per la prima volta nella storia, la scorsa legge di bilancio ha previsto un fondo ad hoc “per i dipartimenti universitari di eccellenza” con uno stanziamento complessivo di 271 milioni di euro annui per un quinquennio. Si tratta di un’ottica fortemente innovativa che sta dentro quella prospettiva di promozione della qualità cui abbiamo tenacemente lavorato negli ultimi mesi, fuori da logiche di propaganda elettorale e di cui il rettore forse non tiene nel dovuto conto.A dicembre è stato inoltre pubblicato il bando PRIN per il finanziamento dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) con un finanziamento di 400 milioni di euro per Università ed enti di ricerca. Sempre a dicembre è andata in Gazzetta la Manovra 2018 che prevede tra l’altro: l’assunzione di 1600 giovani ricercatori nelle università (1300) e negli enti di ricerca (300); 57 milioni di euro a regime per realizzare nel triennio un piano straordinario di stabilizzazione del personale precario negli enti di ricerca che consentiranno l’assunzione di oltre 2000 unità di personale anche grazie al meccanismo di cofinanziamento degli Enti previsto dalla norma; lo sblocco immediato di circa 140 milioni di euro di finanziamento premiale 2016-2017 negli Enti di ricerca vigilati dal MIUR; nuove misure e risorse per il reclutamento nella ricerca sanitaria destinati agli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e Zooprofilattici (19 milioni per il 2018, 50 milioni per il 2019, 70 milioni per il 2020 e 90 milioni annui a decorrere dal 2021)” precisa Di Giorgi.
“Fatti concreti, risposte reali del nostro Governo a sostegno della ricerca, che dimostrano il nostro impegno nella direzione del sostegno e della valorizzazione del nostro sistema accademico. L’assenza della ricerca dal dibattito elettorale è responsabilità di chi, dal M5S a Berlusconi, la ritiene un ambito sterile, costoso e poco produttivo in termini di voti. Possiamo dunque assicurare al rettore Peralta il nostro impegno: la ricerca, noi del Pd, l’abbiamo messa, e ancor più la metteremo, al centro delle nostre politiche di Governo negli anni futuri” conclude la vicepresidente del Senato.