“Il 27 di ogni mese, a partire da marzo, un milione e 200mila lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca vedrà nero su bianco in busta paga aumenti da un minimo di 80,40 euro a un massimo di 110,70 euro. Fermo restando per le fasce retributive più basse il bonus fiscale di 80 euro. Invariati rimarranno i carichi e orari di lavoro, stabili le tutele e i diritti nella parte normativa che però daranno anche nuove vantaggi per accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari. Più risorse e diritti inalterati, questi sono fatti concreti assicurati, altro che le promesse irrealizzabili che si sentono in questa campagna elettorale”.
Lo afferma la vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi, candidata alla Camera, collegio uninominale Firenze-Scandicci, commentando la firma del contratto per la Scuola.
“La firma del contratto segna una svolta importante per il mondo della scuola, della ricerca, dell’università e dell’alta formazione artistica e musicale. Al di là degli aumenti economici, è la conferma dell’attenzione che abbiamo sempre riservato ad un settore da noi ritenuto strategico per il futuro dei nostri giovani e del nostro Paese” aggiunge Di Giorgi, che conclude “Questo contratto arriva dopo altri impegni che abbiamo raggiunto in questa legislatura. Innanzitutto negli scorsi anni i nostri governi hanno varato il più grande piano di assunzioni per la scuola, che ha riguardato oltre 100.000 professori aventi diritto, resi precari da anni. Per il futuro ci impegniamo innanzitutto a rendere regolare il rinnovo del contratto con la valorizzazione del merito e delle competenze. A combattere il precariato. E ancora aumentare il tempo pieno al sud, limiti inderogabili al numero degli alunni nelle classi, un piano nazionale di asili nido da 100 milioni di euro l’anno per tutta la legislatura, l’assunzione di 10.000 ricercatori universitari di tipo B”.