“Abbiamo fatto molto in questi cinque anni di governo. Riforme che il Paese aspettava da molto tempo. Abbiamo risollevato l’Italia dalle secche in cui era caduta per colpa di politiche berlusconiane scellerate che avevano eroso le fiducia dell’Europa nei nostri confronti. Adesso, grazie al nostro impegno concreto e costante, siamo tornati ad essere un interlocutore credibile perché l’Europa è parte stessa della nostra identità e del nostro futuro.
Siamo e saremo sempre un partito europeista che fa e mette in campo politiche europeiste.
La liste delle riforme fatte è lunga, da quelle in campo sociale a quella del lavoro, del welfare, dell’agricoltura, della scuola e della cultura. Abbiamo introdotto importanti misure sul lavoro, soprattutto per gli under 35 contribuendo a fare scendere il tasso di disoccupazione giovanile e andando incontro alle imprese con detrazioni e incentivi.
Dobbiamo riuscire a far capire quanta serietà e saggezza di interventi c’è nella nostra proposta di governo per i prossimi anni, lavorando per fare crescere l’Italia avendo sempre davanti un’idea di sviluppo che passi dal recupero dei 100 miliardi che perdiamo per colpa di corruzione e criminalità organizzata, e da altri 100 miliardi che perdiamo per colpa dell’evasione.
Siamo tornati ad investire in infrastrutture, in cultura, in prevenzione, siamo tornati a sostenere il sud con l’uso dei 17 miliardi dei fondi messi a disposizione dell’Ue, abbiamo stanziato 10 miliardi per il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza degli edifici privati e pubblici per quanto riguarda le normative antisismiche.
Con il Pd al Governo continueremo ad investire sui giovani e farli tornare ad appassionarsi alla buona politica e ad ad un sistema educativo che funzioni bene e li formi culturalmente e ad affrontare le sfide sociali, perché se oggi i ragazzi inneggiano al fascismo e votano a destra, e sono attratti da partiti di estrema destra, razzisti e xenofobi, vuol dire che c’è stato un cortocircuito. C’è allora da rimettere in campo un patto educativo e ripartire da qui, dalla cultura democratica come linfa per lo sviluppo individuale e il benessere collettivo”