La vicepresidente del Senato, candidata al collegio Uninominale Camera Firenze-Scandicci, “Diritto di voto trappa fondamentale sulla strada per l’emancipazione femminile”
“Oggi il diritto di voto per le donne sembra un fatto scontato, eppure solo qualche decennio fa non lo era. Lo divenne grazie al ruolo delle donne nella guerra prima e nella Lotta di Liberazione dal nazifascismo poi, alla determinazione dei movimenti femminili ed al percorso illuminato di condivisione delle culture e degli ideali che fu compiuto intorno alla nostra Carta Costituzionale.
Per questo quando parliamo di diritti dobbiamo sempre ricordare che sono il risultato di decenni, e talvolta secoli, di rivendicazioni anche dolorose, e che hanno un rapporto connaturato con la democrazia” lo dichiara la vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi, candidata al collegio Uninominale Camera Firenze-Scandicci nel settantatreesimo anniversario della concessione del diritto di voto alle donne del 1 febbraio 1945.
“Di lì a poco il voto delle donne sarebbe stato determinante per la vittoria della Repubblica nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946, consolidando il rapporto tra quel diritto acquisito e la nascita della nostra Repubblica” prosegue Di Giorgi.
“E’ nella storia democratica di questo Paese dunque che si riallaccia il filo delle conquiste sociali e civili: vale la pena ricordarlo oggi quando pericolosi populismi e rigurgiti di un passato che credevamo definitivamente trascorso sembrano nuovamente addensarsi sul nostro Paese” sottolinea la senatrice.
Che conclude “per questo giova ricordare che l’azione dei governi Pd negli ultimi anni si è concentrata proprio nell’affermazione di nuovi diritti adeguati ai tempi: tra tutte la legge sulle unioni civili e quella sul biotestamento. L’emancipazione delle donne e degli uomini è infatti un percorso che non si arresta mai e che va difeso e confermato ogni giorno”.