“Occorre sempre tenere ben saldi i principi della formazione e dello studio, portando avanti con impegno il percorso scolastico, ma lo spirito della legge 107 è quello di far capire ai nostri ragazzi cosa è il mondo al di fuori del contesto scolastico. Studiare, andare all’università, qualificarsi e professionalizzarsi apprendendo al contempo cosa c’è fuori, e facendosi trovare preparati”, lo ha dichiarato la vicepresidente del Senato che oggi è intervenuta all’inaugurazione di un progetto di Alternanza Scuola Lavoro presso l’Ordine dei Medici della provincia di Firenze.
“Ben vengano accordi come questo o quelli sottoscritti dall’università affinché si capisca, si conosca e si ami il lavoro. Dobbiamo superare i problemi organizzativi che si possono verificare avendo la garanzia, per intenderci, che nessuno sia messo a fare fotocopie. Ci devono essere controlli perché non venga snaturato lo spirito della legge che vede nell’alternanza scuola-lavoro una delle sue innovazioni più coraggiose ed importanti.
Su questo va ribadito che i progetti di alternanza scuola lavoro servono a fornire conoscenze, non sono apprendistato o stage o tirocini, né manodopera surrogata. Servono a fornire ai nostri giovani le conoscenze necessarie ad approcciare i processi produttivi delle strutture (aziende, ma anche istituzioni) con le quali entrano in relazione, al fine di comprenderne meglio il significato e il funzionamento. L’obiettivo è quello di sviluppare nei giovani una maggiore coscienza sociale, dei diritti e dei doveri che il mondo del lavoro metterà loro davanti”.
“Quello che dobbiamo fare ora non è tornare indietro, ma – conclude la senatrice – correggere gli eventuali errori, puntando a una maggiore efficienza ed efficacia del sistema, a una maggiore qualificazione dei percorsi e a una maggiore omogeneità territoriale. E questo perché siamo convinti che la strada imboccata sia quella giusta, convinti allo stesso tempo che, nonostante qualche difficoltà, il sistema stia già fornendo risposte convincenti”.