“Si tratta di un provvedimento fortemente atteso dai Comuni italiani che, nella maggior parte sono di piccole dimensioni, oltre 5000 su un totale di 8000”. Lo dichiara in una nota la Vice presidente del Senato Rosa Maria di Giorgi.
“Un intervento di grande valore sociale e culturale che si inquadra nei principi della Costituzione Repubblicana e dei Trattati UE che valorizzano e tutelano il ruolo e il valore storico culturale dei territori e promuovono la coesione territoriale. I Piccoli comuni e l’insediamento di residenti costituiscono inoltre una risorsa a presidio del territorio, soprattutto per le attività di contrasto al dissesto idrogeologico, nonché di piccola e diffusa manutenzione e tutela dei beni culturali e paesaggistici.
A tal fine il disegno di legge introduce strumenti per promuovere la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico e per favorire l’adozione di misure a vantaggio sia dei cittadini che vi risiedono, sia delle attività produttive, con riferimento al sistema dei servizi essenziali, uffici postali e presidi scolastici, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e di incentivare l’afflusso turistico.
Molto rilevante l’intervento sulla diffusione della banda larga che consente lo sviluppo economo dei territori e attraverso la connettività una maggiore fruizione dei servizi da parte dei cittadini.
La legge individua i piccoli comuni in base ad un criterio dimensionale prendendo come riferimento quelli con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e, tra questi, individua un sotto insieme che presenta particolari criticità ai quali sono destinate risorse per finanziare un piano di investimenti attraverso un “fondo per lo sviluppo strutturale” con 10 milioni di euro per l’anno 2017 e 15 milioni a partire dal 2018 fino al 2023.
Tra le innovative misure previste è importante richiamare il rilievo riconosciuto all’associazionismo e al volontariato culturale da promuovere in centri multifunzionali e alle attività culturali legate al cinema.
Per il cinema una specifica disposizione prevede iniziative di promozione cinematografica nei piccoli comuni anche quale strumento di valorizzazione turistica realizzate in collaborazione dall’Associazione nazionale dei comuni italiani, le regioni e le Film commission regionali.
Aspetto rilevantissimo che si coniuga con il recente intervento di riforma del Cinema che ha previsto per i comuni sotto i 15.000 abitanti criteri prioritari per i crediti di imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica, per l’accesso ai contributi selettivi, per l’accesso al piano straordinario per le ristrutturazioni delle sale cinematografiche. Anche la legge di riforma dello spettacolo offre la possibilità di finanziare con il Fondo unico per lo spettacolo piani straordinari di durata pluriennale per la ristrutturazione e l’aggiornamento tecnologico di teatri o strutture e spazi stabilmente destinati allo spettacolo con particolare riferimento a quelli ubicati in comuni con meno di 15.000 abitanti.
Una legge quindi che punta a valorizzare quei luoghi e quelle comunità che costituiscono la spina dorsale del paese. Una legge attesa da 20 anni che finalmente è stata approvata all’unanimità da tutto il Parlamento italiano.
C’è bisogno di incrementare ulteriormente le risorse ma considero questo un importante risultato all’interno del percorso delle riforme che abbiamo portato avanti in questa legislatura”