L’ultimo periodo della seconda guerra mondiale, individuato dal triennio 1943-1945, è quello forse più tragico nella storia del nostro Paese. La riconquista della libertà, della pace e dell’indipendenza è stata possibile anche grazie alla Resistenza e al sacrificio di migliaia di donne e uomini, civili e militari, trucidati dagli occupanti nazisti e dai militi della Repubblica sociale italiana (RSI) in Italia e all’estero.
Ad aggravare ciò che già di per sé era una situazione di enorme gravità è stato l’occultamento dei fascicoli relativi ai fatti riguardanti i crimini nazifascisti relativi soprattutto a quel biennio.
Con legge 15 maggio 2003, n. 107, è stata istituita la Commissione bicamerale di inchiesta sulle cause di un occultamento pluridecennale, che ha impedito il corso della giustizia nei confronti dell’intero Paese e soprattuttto dei familiari delle vittime.
L’accertamento della verità deve essere una priorità per uno Stato responsabile, anche quando questo significa dover affrontare passaggi drammatici della storia di un Paese.
Non prendere atto di ciò che si verificò in quel terribile biennio sarebbe pericoloso oltre che ingiusto, visto che stiamo assistendo sempre più spesso a manifestazioni di presenze neofasciste in tutta Europa, alimentate anche da un revisionismo storico alterato che in alcuni casi arriva persino al negazionismo. L’unico antidoto possibile contro queste nascenti tendenze è quello di rafforzare la conoscenza dei fatti e la memoria storica, soprattutto tra le nuov egenerazioni.
In virtù di questo è stato raggiunto, negli anni scorsi, un accordo tra i Ministri degli affari esteri di Italia e Germania e l’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia), integrato poi successivamente dall’apporto dell’INSMLI (Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia) per la creazione di un completo «Atlante delle stragi compiute in Italia negli anni dal 1943 al 1945, dai nazisti tedeschi e dai fascisti».
A partire da ciò, il Senato impegna il Governo ad adoperarsi perché sia assicurata l’esecuzione anche in Germania, sotto il profilo civile e penale, delle sentenze di condanna dei criminali tedeschi, a favorire iniziative concrete volte alla ricostruzione di una memoria storica condivisa e alla riparazione morale per le vittime da parte della Germania, a sostenere l’attuazione dei progetti promossi da enti e associazioni competenti, ad adottare iniziative atte a facilitare, sostenere e promuovere studi e ricerche storiche, anche a livello territoriale, in merito ai tragici effetti delle stragi, con particolare riferimento alla seconda guerra mondiale, alla lotta partigiana, ed a tutto ciò che può essere utile per impedire che sulle tragiche vicende di quegli anni finisca per cadere l’oblio.
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